The Chimera Code (Id, 2020): siamo in un mondo cyberpunk post-singularity, post Terza Guerra Mondiale dove la magia esiste da poco e sono molto pochi a saperla/poterla praticare. 
NOTA: ho messo Wayne Santos, l'autore, nella mia lista degli scrittori da cui ricevo aggiornamenti automatici: spero di avere presto la conferma di un nuovo libro, possibilmente un seguito.
La Guerra ha modificato il panorama internazionale: vecchie potenze non contano più, nuove hanno preso il loro posto: alcune hanno successo grazie alla tecnologia, alcune grazie alla fusione tra tecnologia e magia. La magia sta causando salti in avanti tecnologici senza precedenti. 
La globalizzazione è una cosa del passato e ogni entità statale/mega corporazione malvagia cerca di mantenersi il più possibile per conto proprio.
...perché la Guerra è stata 'causata' dagli hacker e dall'unico internet.
I protagonisti di questa storia formano una Chimera Unit, un'unità mercenaria così definita per la sinergia tra hi-tech e magia: ne esistono pochissime, costano carissimo, hanno un grado di indipendenza pericoloso e sono al top.
La nostra main protagonista è una combat mage fully natural in un mondo cyberpunk; la nostra co-protagonista è una non-binary hacker nata in laboratorio; a seguire ci sono l'emulazione di un hacker deceduto, in tutto e per tutto una AI, e un heavy-duty combat cyborg.
Nel mezzo ci sono sono il classico e paterno old spook, un'intelligenza artificiale che potrebbe essere quantum-senziente, una celebrity di internet, lo spettro di un mass negation mage, una mobile armor stile Ghost in the Shell, un armaiolo giapponese, vari riferimenti agli anime, vari riferimenti agli anni '80... altro ancora.
Un sacco di 'trattini' in queste prime righe.
Ho un debole per questi libri che sono fantasie di nerd porn all'ennesima potenza, specialmente quando sono scritti bene e narrativamente riusciti.
Santos scrive bene: stilisticamente non c'è molta personalità e alcuni sviluppi di trama li definirei ingenui, così come alcuni errorucci logici qua e là e un paio di sviste dell'editor (personaggi che si alzano, sono in piedi e poi si alzano di nuovo), ma è complessivamente un autore solido con margini di miglioramento. 
Non voglio paragonarlo ad altri dopo solo un libro.   
Una cosa di cui non parliamo mai è la globalizzazione della fantascienza, ma potreste voler usare il termine moralmente neutro di 'internazionalizzazione'.
Una volta la fantascienza era americana (certo... francesi, greci: si può andare indietro nel tempo ma atteniamoci all'epoca moderna), poi è comparso qualche sudamericano, qualche giapponese; poi sono arrivati i cinesi; poi gli africani.
Adesso chiunque, dovunque fa fantasc... speculative fiction.
Santos è canadese di origini asiatiche, non mi spingo oltre; la nostra protagonista è mezza filippina, mezza europea. La principale potenza economica è il Brasile. 
E' l'originale melting pot cyberpunk, ma amplificato dalle più moderne sensibilità etniche e di genere.
Già che siamo in tema: la nostra protagonista è una donna sui 35 e non è certo la tipica età per questo genere,  la caratterizzazione va di conseguenza ed è efficace e riuscita, quanto funzionale.
Cyberpunk e magia non è un'idea nuova... voglio dire: Shadowrun è del 1989. 
E' qualcosa, però, generalmente sparito dalla circolazione da qualche tempo: troppo complicato da far funzionare con un minimo di qualità narrativa senza scadere in semplici fantasie e deliri d'onnipotenza nerd. 
Santos flirta con l'esagerazione, ma riesce a tenerla sotto controllo e scrivere una storia dove all'esaltazione fantastica viene lasciato ampio gioco, senza rinunciare alla concretezza narrativa.
Santos tradisce un po' di ingenuità utilizzando uno scontato artificio narrativo, ma sceglie di renderlo un più astuto applicando una variante.
C'è il personaggio giovane che impara e serve al lettore da entry point, per scoprire il mondo e immedesimarsi nelle situazioni/azioni, ma non è il personaggio protagonista (è il co-) e la sua funzione basilare è mediata attraverso l'esperienza della protagonista principale. 
Il risultato è davvero ben riuscito.
L'autore tradisce un altro po' di inesperienza inserendo un completamente fuori contesto, inutilmente superfluo revivalismo anni '80, che stride perché inutile e abusato, e allo stesso tempo riferimenti troppo contemporanei come quello al Covid.
La storia è ambientata nel 2138: non c'è motivo perché la protagonista sia appassionata di pop rock anni '80, ed è decisamente troppo presto paragonare il Covid a una possibile Terza Guerra Mondiale.
Sono piccolezze. E' un romanzo estremamente godibile e divertente.
E' chiaramente scritto con intenzioni seriali, ma non trovo info sulla reale possibilità di un seguito: ci conto e spero. Non vorrei rimanere un'altra volta sedotto e abbandonato come dopo il secondo "Dark vs Spark" di Gardner, o l'ultimo Eddie LaCrosse, o Generation V, o Ex-Heroes... e queste sono solo le prime a venirmi in mente.
SPOILER SPOILER SPOILER 
A dire il vero poco da dire: i nostri eroi vincono e nessuno muore. La protagonista diventa la prima gravity mage del mondo, ed era già la più potente combat mage del mondo, e il finale è più o meno come la scena conclusiva del primo Matrix. La hacker senza genitali tradisce ma rinsavisce e tutti la perdonano. L'hacker morto diventa un po' più AI e un po' meno umano. Il cyborg non ha molto tempo sulle pagine e sembra un personaggio da Fast and Furious. Non misteriosamente, uno dei capi della corporazione che viene fortemente danneggiata dalla missione finale del libro giura vendetta.