Haikyuu!!: che poi vuol dire semplicemente 'pallavolo' è finito. Perché è finito? Nel senso: è strano sia finito. L'adattamento animato è ancora in corso e di grande successo, nonostante il calo delle ultime produzioni: la fama del manga è enormemente aumentata con l'inizio e la popolarità dell'anime.
Certo, ci sono segnali di calo: il manga stava vendendo meno da un po', soppiantato da serie di maggiore successo; l'anime è decisamente ed evidentemente calato... ma parliamo di niente: Haikyuu è e resta uno dei principali successi dell'editoria e animazione giapponese contemporaneo.
Otto anni, quarantacinque volumi, quattrocentodue capitoli: è una buona run.
Mi piace pensare che Furudate abbia detto e raccontato quanto volesse, che questa chiusura sia motivata puramente da decisioni artistiche.
...uhm: è uno dei migliori manga sportivi di sempre.
Detto questo, da qui in poi:  SPOILER SPOILER SPOILER.
In realtà, il manga di Haikyuu finisce con il capitolo 369.
Karasuno perde la partita, l'avventura di Daichi e gli altri third year si conclude.
Un normale manga sportivo, diciamo Slam Dunk giusto per citare il più noto (e odiato), sarebbe finito qui.
Una grande lezione di vita sull'importanza del sacrificio e del duro lavoro, e il sempreverde giapponese del 'perdere non è la fine del mondo'.
Haikyuu no.
C'è un timeskip e un lungo epilogo fino al capitolo 402.
Si comincia due anni dopo: Hinata è in Brasile a imparare beach volley. Torna in Giappone e diventa un giocatore professionista (il timeskip ha successivi timeskip): c'è una breve partita, la prima di campionato, che lo vede esordire contro Kageyama nella squadra avversaria.
In campo ci sono diverse facce note, altre no. Sugli spalti ci sono tante facce note, e molte altre guardano alla tv o ascoltano alla radio: una mega panoramica su dove siano finito più o meno tutti i personaggi secondari in quei due anni. Pochissimi hanno continuato con la pallavolo, la maggior parte si è trovata un lavoro.
Altro timeskip: Hinata e Kageyama insieme nella nazionale giapponese alle Olimpiadi del 2020 (ma nel 2021).
Ultimo timeskip e finale: Hinata di nuovo contro Kageyama nella finale della Coppa del Mondo per club nel 2022... a Roma. Hinata gioca in una squadra brasiliana, Kageyama in una italiana.
Amici e rivali per sempre.
E' molto raro per un manga sportivo finire in questa maniera: i protagonisti hanno successo e diventano sportivi professionisti.
Pensateci: non succede.
...Captain Tsubasa è un caso a parte.
E' un ottimo finale, letteralmente un finale perfetto.
Così perfetto da mostrare tutti i difetti e le mancanze di Haikyuu: manca la vita personale.
Non c'è la storia d'amore. E' l'opposto della roba di Adachi.
L'epilogo è troppo rigidamente sportivo, unicamente dedicato alla carriera.
E' vero: i due personaggi sono mostri monomaniaci che vivono per la pallavolo e basta, ma nell'epilogo questa caratterizzazione diventa una riduzione estrema. I personaggi sono appiattiti.
Un epilogo di 33 capitoli deve darmi qualcosa di più.
Se non vuoi darmi qualcosa di più, l'epilogo non necessità di tutte queste pagine: come quello di Demon Slayer per intenderci. I due epiloghi si somigliano molto, salvo che uno è di 33 parti, l'altro di 1.
Introdurre personaggi estemporanei per offrire uno squarcio sulla vita adulta dei protagonisti sarebbe stato difficile, complicato da raccontare per bene, ma sarebbe stato meglio di questo lungo, mini storyarc di solo fanservice.
Tutto ciò detto: miglior manga sportivo di sempre.