Trails of Cold Steel 3: ho mancato un mostro. Ho mancato anche qualche scrigno. Ho mancato, quindi, due trofei nella mia run a livello normale... un motivo in più per fare una seconda run a livello nightmare.
Tra un po'.
Prima mi dovrò riprendere.
A livello di gameplay, questo terzo capitolo di Cold Steel è, senza dubbio, il migliore.
Anche a livello tecnico, anche a livello narrativo.
Ha un unico, gigantesco problema di cui parlerò solo alla fine, solo dopo lo spoiler wall.
Sono passati circa 6 mesi dalla conclusione (e rivelazione) di Cold Steel 2: inizia un nuovo anno scolastico, ma i nostri protagonisti dei primi 2 giochi non sono più studenti. E' ora di una nuova generazione.
C'è un'idea generazionale in questo terzo capitolo che ricorda fortemente alcuni degli anni migliori di DC Comics: ci sono Rean e la Vecchia Classe 7, che sono Batman e Superman nei loro Year Two; ci sono i bracers, i vecchi istruttori e i genitori/fratelli maggiori/senpai vari, che sono la Justice Society; e adesso ci sono i nuovi studenti, che sono, ovviamente, i Teen Titans.
Arrivati a questo terzo capitolo, il cast dei personaggi vastissimo: è il principale punto di forza e di debolezza del gioco.
Tutti i personaggi sono fantastici, anche quelli noiosi dai primi due titoli sono trasformati in accattivanti e simpatici co-protagonisti. Faccio un mini spoiler: nel late game, in uno degli ultimi (ma non l'ultimo!) dungeon, il party è composto da 15 (+1) personaggi.
Non stiamo parlando di uno strategico a turni, questo è un gioco di ruolo che, in uno dei suoi segmenti, ci mette a disposizione 16 personaggi giocabili.
...e non sono solo 16: nel corso della storia, praticamente chiunque è giocabile almeno in qualche mini sezione.
E' eccellente. E' divertente ed è davvero engaging.
E' anche un po' una menata. Equipaggiamenti e orbs vanno continuamente spostati da questo a quel personaggio... a livello normale un po' lo si può ignorare, nessun combattimento è davvero difficile, ma nei livelli di difficoltà superiori, la gestione diventerà certamente pallosa.
L'altro problema è l'assenza di un dream team: il gioco è diviso in 'mesi', ogni mese segue una struttura base che vede Rean in party prima con i nuovi studenti, poi con i suoi amici della Classe 7 originale, poi con qualche guest star solo qualche missione, poi magari un misto.
In Cold Steel 3 non è possibile realizzare il gruppo perfetto (per te) con tutte le giuste sinergie e i motivi narrativi interni: bisogna costantemente passare e scambiare membri. Narrativamente ha perfettamente senso, a livello di gameplay è straordinariamente fresco e appassionante, ma allo stesso tempo toglie quella possibilità (a parte Rean) di utilizzare sempre gli stessi personaggi fino a renderli mostruosamente forti.
Tecnicamente è molto meglio rispetto ai suoi predecessori, è una produzione per PS4, ma è ancora anni luce distante dalla potenza visiva (ed economica) dei giganti del genere: è bello da vedere con vincenti scelte di design, ma sembra ancora un gioco budget o di generazioni fa.
Il gameplay è migliorato in ogni sua parte: da semplici improvement di 'qualità della vita' come un migliore quick travel e meno quest nascoste (la mappa è più generosa nello svelare i segreti), all'introduzione di maggiore varietà in tutti i suoi elementi di gioco: esempio emblematico, i combattimenti con i robot adesso sono molto più vivaci e articolati, finalmente divertenti.
La storia è magnifica: c'è il giusto crescendo di dramma, la posta in gioco diventa sempre più alta e, lo dico subito, non aspettatevi di arrivare alla fine con solo un morto. Qui siamo all'inizio della fine della storia e alcune situazioni possono essere solo risolte in modo letale.
Il finale è decisamente, anche prevedibilmente, tragico. E' il penultimo capitolo e, come è normale che sia, i nostri eroi devono essere posti nelle peggiori condizioni possibili per consentire loro il catartico comeback e rendere la vittoria finale più sofferta e soddisfacente.
Non è tutto nero e sofferenza, però: è anche il gioco di ruolo con il più esilarante umorismo DI SEMPRE. Mi sento di poterlo dire: non ho giocato tutti i jrpg al mondo (ne ho giocati molti), ma uno così riuscito nei suoi passaggi comici è inaudito. L'eroico Rean è un eroe e tutti lo ammirano e amano, allo stesso tempo l'eroico Rean è veramente troppo eroico, troppo ammirato e troppo amato e, pur ammirandolo e amandolo per il suo eroismo, tutti lo sfottono anche.
I dialoghi tra Altina e Rean, Musse e Rean, Alisa quando chiede a Rean delle altre, tutte le scene con Elise. Un'intera quest del gioco è assolutamente ed esclusivamente comica, ed è esilarante.
E' un gioco che rende felici. E' un gioco che appassiona a tal punto da farmi mettere giù Soulcalibur nei giorni dell'uscita della stagione 2, da non farmi leggere una riga di libro in praticamente 10 giorni.
Trails of Cold Steel 3 è anche un gioco particolarmente dedicato ai fan delle produzioni Falcom e della serie Legend of Heroes. Normalmente (fino a Cold Steel 2), le serie all'interno dell'universo condiviso di Legend of Heroes sono sostanzialmente a se stanti: qualche piccolo fan service qua e là, un piccolo riferimento, niente di più. Cold Steel 3 è tutto diverso: non voglio fare spoiler ma... Crossbell e Liberl sono fisicamente presenti, in un modo o nell'altro (e il prossimo titolo pare sia letteralmente un All Star).
E' senza dubbio il migliore titolo nella serie e certamente il miglior jrpg dal 2016 (Persona 5).
L'attesa per la localizzazione del quarto è cominciata.
Il quarto capitolo è uscito in Giappone nel settembre 2018. La serie sta avendo successo, anche se è difficile stabilire quanto a causa del solito problema dovuto ai dati di vendita delle preponderanti versioni digitali, ma non credo ci sia dubbio su una futura uscita occidentale. Il timing per l'adattamento è, finora, stato di 2 anni.
NOTA: non è possibile trasportare i salvataggi dal 2 al 3 causa piattaforme diverse.
SPOILER SPOILER SPOILER
Lascio perdere tutta la menata delle motivazioni dei 'cattivi': Erebonia è maledetta e i cattivi vogliono salvare l'Impero prendendo il controllo della maledizione e trasformandolo in un potere al loro servizio... tale attività richiede molti sacrifici. In estrema sintesi.
Veniamo ai morti: veniamo ai risorti. Molti personaggi morti o già morti durante i precedenti episodi, riappaiono in vita grazie a una ancora non spiegata correlazione con i divine knights. Non tutti i piloti sono immortali, ma sembra che il grosso lo sia... in pratica solo Rean sembra non essere immortale.
Crow torna in vita. Il Cancelliere viene rivelato essere il capo di tutte le fazioni, piegate al suo volere una dopo l'altra, e anche lui un pilota.
Angelica, Toval, il Radiant Blademaster e Olivert vengono dati per morti ma non ci sono i corpi quindi... In effetti, dopo tutto quello che ho detto sopra, l'unica morte certamente confermata è quella di Millium. Ed è straziante.
Dopo un finale degno delle 12 case dei Cavalieri dello Zodiaco, Rean affronta tutti i boss nemici da solo e viene battuto 1 vs 5 al gioco della battaglia dei robot. Non solo, il potere di Rean va fuori controllo e, senza volere, Rean diventa agente e partecipe dell'inizio della fine del mondo.
Cold Steel 3, come Cold Steel 1, non finisce: c'è un mega cliffhanger con Rean 'catturato'.
Alla fine dei titoli di coda c'è una bella immagine di Valimar incantenato.