Arctic: film d'esordio per il regista Joe Penna. Lo cito solo per il nome simpatico e perché musicista brasiliano esportato al cinema e Los Angeles.
Co-produzione Islanda - USA che mi sarei aspettato scoprire tratto da una storia vera. Sembra di no.
Storia di sopravvivenza non particolarmente originale ma superbamente interpretata da Mads Mikkelsen: essenzialmente l'unico attore in scena per un'ora e mezza circa. Limitatissimo numero di dialoghi (una parte in inglese, una parte, presumo, in danese).
Il film inizia in medias res, come si sarebbe detto una volta: Mads è precipitato da qualche parte nell'artico tempo prima, quando le telecamere cominciano a seguirlo è lì già da un po' e ha sviluppato una sua precisa routine di sopravvivenza. Non si può dire che stia bene, ma non è certamente in imminente pericolo di vita: aspetta i soccorsi.
Un elicottero arriva. E precipita. Il pilota muore, l'altra persona a bordo no. Ma quasi.
La routine di Mads va leggermente a puttane perché adesso deve pure occuparsi di questa donna moribonda.
A questo punto il film diventa qualcosa di diverso dal solito: normalmente, nei film con una trama simile, si svilupperebbe la linea di pensiero del mo' te magno e lotta morale tra il taboo del cannibalismo e l'istinto di sopravvivenza.
Il personaggio di Mads è un santo. Santo con la 'S' maiuscola. Accudisce la donna, si priva dei suoi pochi beni per tenerla in vita e, insieme, partono per un disperato tentativo di salvarsi.
...la donna continua a essere moribonda: non parla, non si muove, è più morta che viva.
Mads se la trascina dietro attraverso il terreno, diciamo, impervio e più volte si trova davanti alla scelta tra una meno difficile, per così dire, strada verso la salvezza, e non abbandonare la donna.
Mia moglie non l'ha apprezzato e dichiara di essere rimasta con un senso di disperazione e afflizione.
L'ho trovato umanamente molto bello, poco credibile ma gradevolmente positivo; mi ha disturbato una certa ingenuità nello sviluppo della storia: eccessivamente fatale, involontariamente ironico.
E' un film di sopravvivenza estrema, certo, ma il timing e il modo in cui le sfighe si sommano tra loro risulta un po' ridicolo: sembra quei film comici quando un personaggio dichiara che 'potrebbe andare peggio'.
E' abbastanza veloce da non essere noioso e Mikkelsen è sempre un ottimo attore.
SPOILER SPOILER SPOILER
Presumibilmente si salvano entrambi. Il film lascia un po' il dubbio ma, seppur con qualche pezzo in meno, entrambi dovrebbero ricevere aiuto proprio sulla dissolvenza finale.