The Great Wall: a suo tempo ci eravamo rifiutati di guardarlo. Adesso è su Netflix... vuoi non vedere il film americano di Zhang Yimou?
Non inaspettatamente una merda.
Tratto da una storia breve originale di Max Brooks. Quello di World War Z.
Al posto degli zombie ci sono dei mostri verdi, al posto di Brad Pitt c'è Matt Damon, al posto degli occidentali/mediorientali c'è Andy Lau e altri cinesi.
E' scemo in modo incredibile ed è l'ennesima dimostrazione che un diverso ambiente produttivo risulta ingestibile anche per i registi più capaci. E' come chiedere a un campione di tennis di battere alle world series di baseball: è un campione, ma è un campione in un altro contesto. Sarebbe stato meglio farlo esordire nelle minor e solo dopo dargli un sacco di soldi.
Voglio dire: i mostri che si arrampicano su se stessi come gli zombie di WWZ non hanno giustificazione.
Matt Damon è Legolas e insieme a degli altri occidentali va in giro per la Cina alla ricerca del segreto dell'acciaio, no... della polvere da sparo. Finisce inavvertitamente alla Grande Barriera Cinese. Costruita per respingere le regolari invasioni di mostri che ogni 60 anni minacciano il paese, servita da un esercito di soldati vestiti di nero... e rosso, giallo, verde, viola e blu.
Il tipico uso dei colori di Yimou qui sembra solo scemo.
Sono i Power Guardiani Senza Nome della Notte. Sono i più forti soldati della Cina, ma ovviamente sono tutti più deboli di Matt Damon.
Il personaggio di Matt Damon vive un difficile conflitto interiore per tutta la durata del film, lacerato tra la voglia di figa e il desiderio di diventare ricco. E' dura sofferenza e Matt Damon dimostra tutto il tormento dell'eroe e leader che vorrebbe essere normale ma è troppo speciale per nascondersi.
Uhm... gli effetti speciali sono merdosi. Le scene di combattimento sono stupide. I personaggi sono dementi.
L'unico vero pregio è la sua relativa brevità: poco più di un'ora e mezza. E' anche talmente stupido che in effetti si ride parecchio. Deprimente da solo, simpatico in compagnia.