Il Selfie del Mondo - Indagine sull'Età del Turismo (Id, 2017): saggio sul turismo in senso lato. Scritto da Marco D'Eramo, giornalista di un tipo poco presente da noi e molto all'estero: il giornalista saggista di argomento vario. Indaga su qualcosa e poi racconta.
NOTA: D'Eramo non ha una pagina sulla wikipedia italiana, ne ha una su quella tedesca. Ha scritto un breve articolo parlando dei falsari della wikipedia, quelli che alterano notizie per offrire versioni mediate di qualcosa. Nesso?
In assoluto è un libro interessante su un tema e argomento che, come dichiara l'autore stesso, è dato per scontato da tutti ma ignorato a livello di consapevolezza e comprensione globale.
E' interessante ma sembra una review di pubmed compilata ricorrendo a decine e decine di fonti variamente citate, con il numerino o con frasi intere. Alterna parti abbastanza noiose con elenchi di chi ha detto cosa e quando, a parti più discorsive e originali.
Ho trovato superflui alcuni riferimenti italiani: si parla di turismo, è impossibile non parlare di Italia, ma certi commenti a situazioni più politiche che altro incidono sul valore assoluto del testo.
Poche più d 200 pagine per introdurre la nostra come l'Era del Turismo, dove il turismo è l'industria più importante del pianeta; un po' di storia del turismo a partire dal '800 con Thomas Cook e la prima agenzia turistica.
Il classismo sociale opponente il turismo dei giovani rampolli, il grand tour, con la massificazione popolare delle 'vacanze dal lavoro', il campeggio e le utilitarie. Differenza tra viaggiatore e turista.
Il cambiamento storico delle mete turistiche: una volta era bello andare a vedere le fogne di Parigi, adesso no. Il turismo esotico razzista degli europei nelle colonie. Mark Twain come 'primo' scrittore di turismo.
I mille tipi di turismo: il turismo senile dei vecchi che svernano, il turismo d'affari dei congressi, il turismo sportivo, quello alimentare, quello sessuale e via dicendo.
Il turismo obbligatorio, 'turismo di stato', delle gite scolastiche, dei periodi di vacanza comandati del Natale e Agosto.
Il paradosso dei cittadini che si trasferiscono in massa al mare, e dei turisti che si affollano nelle stesse città.
Il concetto di città turistica (in generale quelle con turisti superiori ai residenti).
Una grossa polemica contro l'UNESCO e l'uso del world heritage come strumento per imbalsamare un luogo, bloccarne l'evoluzione, ucciderne la vita, etc etc.
Il concetto di autenticità, verità e falso autentico: Liijiang e Las Vegas.
Tutta una disquisizione sull'accezione generalmente negativa della parola turista e di tutto l'annesso, pur facendolo tutti e pur essendo come detto prima l'industria più importante. Si parla di ipocrisia e l'autore è onesto nel dire che ne siamo tutti vittime.
L'ultimo terzo di libro è pieno di divagazioni più o meno centrate sui temi della mercificazione dell'arte, dell'alienazione, persino della fantascienza.
Infine si riaffrontano alcuni argomenti precedenti in modo più approfondito: un capitolo sul turismo alimentare e la globalizzazione del low cost che rende vicino tutto il mondo.
Eh... sono veramente molti temi per un numero di pagine irrisorio. Sommato all'abuso di citazioni, la lettura de Il Selfie del Mondo sembra più il punto di partenza per approfondire il discorso, ma non nel modo grazioso dei testi di divulgazione, piuttosto in quello rigido degli indici analitici.