Wearing the Lion (Id, 2025): secondo romanzo per John Wiswell dopo il suo emozionante e straordinario debutto.
E' una reinterpretazione delle 12 fatiche di Ercole.
Capitoli in prima persona precisamente alternati tra Ercole ed Hera: la storia comincia con il concepimento di Ercole, Hera non è contenta per l'ennesimo tradimento di Zeus. Ercole cresce nella venerazione di Hera, Hera ha particolare antipatia per questo ultimo figlio illegittimo di Zeus.
E' una reinterpretazione delle 12 fatiche di Ercole.
Capitoli in prima persona precisamente alternati tra Ercole ed Hera: la storia comincia con il concepimento di Ercole, Hera non è contenta per l'ennesimo tradimento di Zeus. Ercole cresce nella venerazione di Hera, Hera ha particolare antipatia per questo ultimo figlio illegittimo di Zeus.
L'inizio è spumeggiante, il finale è catartico. La parte centrale soffre di passaggi meno brillanti e un po' ripetitivi, colpa del materiale originale: le fatiche sono più o meno tutte uguali, Wiswell le rielabora, ma il concetto rimane lo stesso e il libro avrebbe goduto dall'essere abbreviato di 50/70 pagine.
Si parla di famiglie.
Ercole ha una moglie e tre figli, e sono felici; Hera ha un marito e diversi figli, e sono infelici.
Hera è sull'orlo di una crisi di nervi, Hera ha un mental breakdown e, in preda a furia omicida, manda una furia a uccidere la famiglia di Ercole. Distrutto e disperato, Ercole chiede aiuto alla sua divinità tutelare, Hera.
Hera non sa come fare: ha scazzato di brutto e cerca di prendere tempo mandandolo a svolgere le fatiche, sperando muoia prima di scoprire la verità.
Succedono cose.
Wiswell dà il suo medio nella tragicommedia: è incredibile la sua capacità di essere funny, mentre descrive atrocità insopportabili; ci sono dei momenti che ricordano Yatterman e ammiro particolarmente il suo umorismo nerissimo.
Purrseus è geniale.
I capitoli si alternano a volte un po' più lunghi, a volte brevissimi.
La caratterizzazione dei due personaggi è il cuore del romanzo: Ercole è incapace di violenza, tutti i mostri contro cui viene mandato a combattere li conquista con l'amore e la gentilezza, i mostri lo seguono e diventano la sua famiglia; Hera è la dea delle famiglie, protegge le madri e i figli, ha commesso il peggiore tradimento possibile di se stessa, è stata spinta oltre il limite da un marito egoista e figli distanti.
Hera non è malvagia e il suo character arc è impressionante e psicologicamente avvincente: una donna piena di autoironia spinta all'esasperazione, ma c'è molto di più e i suoi capitoli sono talmente migliori di quelli dedicati a Ercole da danneggiare l'equilibrio del romanzo.
Insieme ad altre componenti meno riuscite: Megara dopo la presentazione citando Disney diventa un personaggio che serve solo a far svoltare la storia; Boar è un altro personaggio senza mordente; la storia degli impostori, aldilà del fornire una bella scena nel finale, è poco sensata.
Insieme ad altre componenti meno riuscite: Megara dopo la presentazione citando Disney diventa un personaggio che serve solo a far svoltare la storia; Boar è un altro personaggio senza mordente; la storia degli impostori, aldilà del fornire una bella scena nel finale, è poco sensata.
Ci sono altre cose.
E' un buon romanzo, Wiswell ha talento e sensibilità.
Più breve e con meno personaggi, sarebbe stato meglio.
L'autore è disabile e queer, ha messo molto di sé nella storia: probabilmente troppo.
SPOILER SPOILER SPOILER
Hera si ripiglia, decide di mettere a posto la sua famiglia: lascia il marito, insegna ai figli e si assume la responsabilità dell'accaduto; Ercole, semplicemente, è incapace di vendetta e vuole solo far funzionare la sua nuova famiglia. C'è pace alla fine.

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