Mobile Suit Gundam - The Witch from Mercury: questo post è un casino, l'ho tipo scritto in 3 volte nel corso di un paio d'anni, forse tre.
E' successo che ho guardato e seguito il primo cour religiosamente (trasmissione originale tra luglio 2022 e gennaio 2023), poi sono stato sgarbato dal finale e dalle contemporanee dichiarazioni da parte dello staff sulla necessità di aggiungere dramma, poi sono stato infastidito da tutte le correlate discussioni avvenute intorno ad altre, molto più infelici, dichiarazioni inerenti la natura della relazione tra le protagoniste.
Parto da qui, dalla fine.
Oramai è storia vecchia, ma alcuni dirigenti Bandai Namco (malvagi stile Disney), successivamente costretti a scusarsi, sono stati così imbecilli da rilasciare interviste omofobe e assolutamente contrarie allo spirito del fandom sulla relazione, chiaramente omosessuale, tra le due protagoniste e le modalità del finale.
E' storia passata e, addirittura, nella versione dvd sono state ridisegnate delle parti per rendere la relazione ancora più evidente e chiara (anelli).
Qui di seguito lascio quanto avevo scritto a suo tempo, alla fine del primo cour, non pubblicato in attesa di aggiungere/modificare concluso anche il secondo.
C'è sempre qualcosa di Gundam in giro per il Giappone, quindi sembra incredibile, ma è così, che questa sia la prima serie tv di Gundam prodotta da Sunrise (Bamco) in 5 anni.
Cinque anni dalla fine della seconda stagione della magnifica Iron-Blooded Orphans.
Lo specifico perché qualche commentatore conta '7' considerando, insensatamente, l'inizio di Orphans invece della sua fine.
Gli eroi di Tekkadan venivano da Marte, qui c'è una 'strega da Mercurio': le due serie non hanno legami, the Witch from Mercury inaugura un nuovo universo alternativo di Gundam.
Orphans è un capolavoro e Sunrise ha fatto bene ad aspettare di avere in mano un'idea come si deve prima di buttarsi di nuovo nella mischia: Witch from Mercury non è alla stessa altezza da capogiro di Orphans, ma è un'altra ottima, nuova serie di Gundam con un nuovo, originale approccio ai suoi temi caratteristici.
Sunrise è andata all-in, ma 'all-in' tipo Jotaro quando si scommette l'anima della madre e degli amici per vincere.
Abbiamo il pacchetto completo di cosa è trendy in animazione oggi: prima volta (in un Gundam serie tv) per una protagonista femminile e prima volta per una relazione romantica lgbt; ci sono personaggi di ogni colore, possibile etnia e, persino, peso.
Non solo!
The Witch from Mercury, almeno nella sua fase iniziale, è un bizzarro dramedy scolastico con duelli alla Gundam Fight; è intensamente incentrato sul sempreverde giapponese del conflitto generazionale tra genitori/sfruttatori/padroni e figli più o meno immediatamente ribelli.
Naturalmente dobbiamo dare tutto il merito agli autori, adesso ne parliamo, ma è impossibile ignorare il coraggio di Sunrise: Orphans è stata rivoluzionaria, a scriverla venne chiamata la Okada; Mercury non è rivoluzionaria in assoluto, ma lo è per il modo in cui trasferisce nel contesto di Gundam stereotipi narrativi che gli sono completamente nuovi.
Prende atto e tiene in considerazione tutti i cambi di sensibilità e le nuove tendenze socio-culturali: questa serie è davvero Sunrise che si proietta nel futuro, almeno per i lentissimi standard di progresso sociale giapponesi, e tiene fede ai motivi della sua riorganizzazione societaria.
Ci sono anche i temi ricorrenti di Gundam, ovviamente, e anche dei Gundam più recenti: la critica economica che identifica spesso i villain con capitani d'industria/mercanti d'armi, il conflitto razziale tra terrestri e spaziali, il peso di responsabilità troppo gravose caricato su giovani spalle, etc etc.
Regista della serie è Hiroshi Kobayashi, non è un nome noto ma ha lavorato parecchio e firmato alcune serie interessanti che qui trovano una continuità tematica: Kiznaiver e il recente remake di Spriggan per Netflix.
NOTA: non ne ho parlato e non lo farò, ma il legame con Spriggan è evidente nel concetto di tecnologie pericolose che vanno contenute e/o soppresse.
Lo sceneggiatore è, invece, un altro nome molto noto, forse non famoso quanto la Okada, ma a quel livello di fama pubblica ce ne sono pochi: Ichiro Okouchi è uno dei migliori e uno dei miei preferiti.
E' l'autore di Code Geass, è l'autore della parte quinta di Lupin e di un'infinità di altre opere al top.
Sunrise: due serie tv consecutive, due dei migliori sceneggiatori sul mercato, due successi.
Parliamo del mecha design: devo dire che se lo schema colori fosse diverso, probabilmente non lo individuerei immediatamente come un Gundam; non è la prima volta che il franchise propone qualcosa di molto diverso rispetto al classico RX-78-2, ma qui c'è anche una notevole diversità tecnologica: c'è un abuso di droni, una volta li avremmo considerati funnel, ma qui gli autori hanno puntato propriamente sul concetto moderno di drone, e anche i robot più scarsi della serie sono in grado di farsi supportare da componenti separate; c'è molta insistenza sull'aspetto modulare dei robot e la possibilità di scambiare parti e pezzi in modo facile e dinamico... ma non nel modo eccezionale del Gundam Strike: lì c'era cambio di equipaggiamento e colore, era una cosa più da videogioco e cambio di classe in funzione alla missione; qui c'è proprio l'idea di poter perdere pezzi senza troppa preoccupazione, rimpiazzarli al volo e tornare a combattere, o sostituire una mano prensile inutile in battaglia con una mano pistola.
UPDATE: da qui in poi è roba nuova scritta adesso.
Ora che scrivo è uscito da poco il film introduttivo alla nuova serie di Gundam, tra meno di un mese sarà in streaming internazionale su Amazon, per cui valgono molte cose di Mercury: mecha design rinnovata, coinvolgimento di uno sceneggiatore fenomenale, una terza serie consecutiva completamente rivoluzionaria rispetto allo standard... ma torniamo a Mercury.
Non so se sia stato a causa della risposta negativa da parte di una certa fetta di pubblico (c'erano state alcune critiche a causa del tema scolatisco 'Harry Potter con Gundam' troppo simile ai Build Fighters, e al tono troppo allegro), o se fosse già previsto, ma la seconda parte di Mercury è immediatamente ed eccessivamente drammatica: morti su morti su morti tra popolazione terrestre, spaziali e personaggi secondari; il dramma è così accresciuto e ribollente da risultare assolutamente stonato rispetto alla prima parte della serie.
Allo stesso modo, la maggior parte degli eventi segue una logica poco comprensibile dove molti accadimenti sembrano guidati da motivazioni mai spiegate, aggirate con qualche dialogo allusivo ma privo di background e sostanza; lo scontro tra fazioni che sembrano comparse dal nulla, l'inizio di una specie di guerra priva di build up.
La sceneggiatura della seconda parte è un casino di scene montate a cazzo intorno a un core che, probabilmente, è l'unica parte rimasta dell'idea originale.
La serie è complessivamente composta da 24 episodi, il secondo cour iniziò nell'aprile del 2023, conclusosi nel luglio del 2023; c'è un blocco di episodi, grossolanamente diciamo dal 13 al 19 che rappresentano quanto scrivevo più sopra su quello che, a mio avviso, è stata una frettolosa riscrittura della sceneggiatura originale per venire incontro alle critiche.
Tutto ciò detto, dall'episodio 20 fino al finale: Witch from Mercury è eccellente.
Un po' di altre considerazioni.
C'è questo concetto interessante di 'war partiotioning' che però rimane completamente campato per aria e mai approfondito, una specie di gestione burocratica della guerra che, per evitare uno scontro 'universale', accetta e organizza guerre secondarie; c'è un'intrigante visione alla Ghost in the Shell sugli effetti della tecnologia Gundam, qualcosa che ricorda gli effetti degli Psycho-Frame, ma con più approfondimento e meno mistica: l'assimilazione delle menti dei piloti nei loro mecha è qualcosa che Gundam ha già fatto (ed Evangelion ovviamente), ma c'è anche un evidente coinvolgimento di tematiche relative ai succitati droni, intelligenze artificiali e la dipendenza dalla tecnologia.
Simpatico l'utilizzo di alcuni temi da Shakesperare: ci sono articoli online sull'argomento e i raffronti con la Tempesta.
Ora, nonostante i difetti nel corpo iniziale del suo secondo cour, Witch from Mercury fa alcune cose superlative: il character arc di Suletta è magnifico, la maturazione è rappresentata perfettamente e gli eventi che la coinvolgono sono rappresentati con onestà e realismo; Prospera è un altro ottimo personaggio, probabilmente uno dei più complessi e migliori villain di Gundam; in generale tutta la serie ha alcuni ottimi personaggi, non a livello di Orphans, specialmente nel cast secondario, ma i personaggi principali sono squisiti.
Il finale è pienamente soddisfacente.
Considero Orphans una serie migliore, ma Mercury è immediatamente sotto e stabilisce un record formidabile per il nuovo sistema produttivo di Gundam; stando alle prime impressioni sul nuovo Gundam, è probabile ci troveremo a parlare ancora positivamente della grande riorganizzazione di Bamco.
NOTA2: a proposito. Pochi giorni fa gli amici di una vita di BB Studio hanno subito una nuova rinominazione e ricollocazione all'interno degli asset di Bamco, adesso si chiamano Bandai Namco Forge Digitals. Non c'è molto di più, a parte un generico 'continueranno a fare le cose che hanno sempre fatto': sono 1234 giorni dall'uscita di SRW30 (non scherzo, ho controllato con 2 siti diversi: è un numero incredibile). Un SRW con Mercury, Orphans e Franxx: il mio sogno proibito. Non accadrà.
Dovremo accontentarci, immagino già infelicemente, del prossimo SD Gundam Eternal.
SPOILER SPOILER SPOILER
Nel finale muore molta meno gente del normale, muore tanta gente all'inizio del secondo cour, ma nel finale viene recuperato il tono originale di Mercury e sostanzialmente sopravvivono tutti i personaggi.
Miorine e Suletta si sposano, Ericht diventa un portachiavi.
Un po' di gente va in prigione, ma senza rancori.
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