Demon City: film d'azione giapponese appena uscito in streaming su Netflix. Si guarda. 
E' tratto da un manga che non conosco e non mi pare esista in inglese in alcuna forma. 
Una dozzina di anni fa, super assassino Sakuta decise di appendere la morte a un chiodo e godersi la propria famiglia; per motivi assolutamente non chiari, almeno nel film, un gruppo di personaggi mascherati decide di uccidere lui e tutta la sua famiglia. 
Un Kill Bill dopo, Sakuta non è realmente morto ma è stato lasciato in coma: si risveglia e si mette a dare la caccia ai suoi assassini; Sakuta è una specie di terminator/corvo/john wick ma non viene mai realmente indicato ci sia qualcosa di mistico in lui: gli sparano e accoltellano, ma lui non muore. 
Il potere dell'odio, etc etc. 
C'è un colpo di scena rubato da Old Boy. 
A dirla tutte, molte delle scene d'azione sono una via di mezzo tra Old Boy e John Wick, senza la passione del primo, senza la tecnica del secondo; copie sbiadite e mediocri di produzioni, coreografi e interpreti migliori. 
A questo proposito, continua a stupire l'insipienza giapponese nel coordinamento e coreografia delle scene d'azione. 
A questo punto, l'industria giapponese del cinema dovrebbe sottoscrivere un giga-contratto con Tak e coinvolgerlo in ogni film d'azione.
NOTA: avrei potuto scriverlo prima, Demon City è da non confodersi con Demon City Shinjuku, classico del 1988 di suprema qualità.
Attore protagonista interpretato da Toma Ikuta: lo avevamo visto nello strepitoso kabuki Sing, Dance, Act.
Accanto a lui varie facce più o meno note, segnalo giusto Taro Suruga e Matsuya Onoe (il vero attore kabuki nello stesso spettacolo di cui sopra). 
Ho guardato un po' in giro casomai qualcuno ci avesse trovato qualcosa di buono. No.
SPOILER SPOILER SPOILER
La figlia è viva, lui uccide tutti, salva la figlia e muore; in realtà uno dei cattivi sopravvive, viene ucciso dalla figlia nell'epilogo.