Nosferatu: secondo remake del classico del 1922. 
Non ci avevo mai pensato fino a questo momento, ma Bill Skarsgard sta avendo una carriera simile, con tutte le dovute differenze storiche e (presumibilmente) senza gli stessi problemi mentali, a quella di Klaus Kinski. 
Quarto film per il regista Robert Eggers, un sacco di premi. The Witch, una palla interminabile, ma siamo arrivati in fondo; The Lighthouse non l'abbiamo visto; The Northman: mia moglie si è sganciata dopo pochi minuti, io sono arrivato un po' più in là.
Per me una croce sopra, ma a mia moglie piacciono i vampiri, quindi ci siamo sorbiti anche questo. 
A livello di trama, Eggers non ha aggiunto o modificato: la storia è quella del Dracula di Stoker.
NOTA: l'originale Nosferatu venne realizzato senza pagare il dovuto a Bram Stoker e suoi eredi, da cui il cambio di nomi e luoghi, una produzione 'non autorizzata' per dirla legalmente, poi sconfitta in tribunale e trasformatasi in un film proibito e un influente classico nella storia del cinema. 
Così influente da generare 2 remake, nonostante si tratti in tutto e per tutto, tranne il nome, di Dracula. 
Il circa Jonathan Harker è interpretato da Nicholas Hoult: altra bizzarria di questa produzione, Nicholas Hoult era stato Renfield nel Dracula comico con Nicholas Cage. Spero, tra una decina d'anni, di vederlo interpretare anche Dracula in una prossima produzione. 
Pretenzioso, largamente noioso, una palla ma si arriva in fondo e almeno c'è dell'originalità nella rappresentazione di Nosferatu in una versione molto più morta che viva, quasi più uno zombie. 
Body horror e alcune scene sessuali che mettono da parte la sensualità tipica dei vampiri per una forma più bestiale e corrotta.
C'è indubbiamente qualche idea, ma non è divertente, non è tragico, è una rottura.