I'm Afraid You Got Dragons (Id, 2024): parliamo onestamente di Peter Beagle. 
Eccezionale scrittore, uno dei miei preferiti. Preferito da milioni di fan nel mondo. 
Vecchio, probabilmente rincoglionito: qualche anno fa venne truffato, sintetizzo, con modalità non dissimili da Stan Lee; la sua reazione al restare senza soldi, probabilmente/ipotizzo, fu pubblicare il mediocre "Summerlong", "In Calabria" (il suo peggiore romanzo), e "The Way Home", ennesima raccolta di racconti ambientati nel mondo di The Last Unicorn (in realtà sono solo 2 racconti: uno già pubblicato e l'altro la cosa peggiore scritta da Beagle in tutta la sua nobile carriera). 
Reputazione danneggiata. 
Questa è la suo prima pubblicazione originale dal 2017 ed è un buon libro. 
Niente di meraviglioso o fantastico, nessun capolavoro, ma è un romanzo divertente con protagonisti simpatici, dialoghi brillanti e, lo ammetto, mi rende felice solo per il fatto che non faccia schifo e possa esserci ancora qualcosa da spremere in Beagle. 
Non è particolarmente originale, ci sono un sacco di stereotipi: c'è un cacciatore di draghi che ama i draghi e odia doverli uccidere; c'è un principe che vorrebbe andare in giro a cazzeggiare e odia essere un principe; c'è una principessa che vuole essere una principessa, è viziata e senza esperienza e scoprirà il mondo e maturerà. 
Restando un attimo su quest'ultimo personaggio, Beagle ha tentato di fare proprio il modo contemporaneo di scrivere personaggi femminili, il risultato è come lo potreste immaginare: è un uomo di 85 anni che prova a spiegare il femminismo alle donne. 
Nel mondo di questo romanzo ci sono un infinito numero di draghi: la maggior parte sono sostanzialmente dei 'pest' e il nostro cacciatore di draghi è più spesso chiamato ad attività simili a quello di uno sterminatore di ratti o scarafaggi; ce ne sono, però, anche di molto grandi e più classici (e pericolosi). 
Personaggi che cercano di sfuggire al proprio destino, poi arriva una crisi e sono costretti a comprendere e abbracciare la propria natura. 
Al solito è un romanzo breve, la prima metà è piuttosto divertente con elementi di commedia ben scritti e organizzati; la seconda metà aggiunge elementi drammatici, ma si perde per strada tentando di approfondire la natura dei draghi, praticamente stabilire un sistema di magia, finendo solamente per diventare confuso e poco interessante. 
La scrittura rispecchia questi due momenti: nella seconda parte, ci sono intere pagine che ho dovuto leggere e rileggere più volte perché al limite del comprensibile, con un chaos di pronomi e cambi di soggetto totalmente altri rispetto allo stile dell'autore, e del libro fino a quel momento. 
Nella prima parte, invece, ci sono alcuni meravigliosi passaggi che sono vero Beagle d'annata. 
A parte qualche inciampo e mancanza di idee (brutto detto così), questo romanzo è divertente e una lettura piacevole, e compratelo per fare felice il suo autore. 
SPOILER SPOILER SPOILER
Il cacciatore di draghi e la principessa si mettono insieme, e il cacciatore scopre di poter controllare i draghi e quindi di non doverli più uccidere.