Trap: l'ultimo film di Shyamalan continua 2 trend recenti del famoso regista.
Film mediocri che tentano disperatamente di fare qualcosa di originale e il nepotismo nei riguardi della figlia, qui coprotagonista debordante con troppo e inutile tempo a schermo.
Josh Hartnett è un serial killer che porta la figlia al concerto di una divetta tipo... a questo punto dovrei chiedere a mia moglie: non è Taylor Swift, è un'altra che si chiama Olivia qualcosa, mi pare, ma adesso non ce l'ho a portata di mano e quindi non riesco a essere più precisa. 
Cantante per giovanissimi, concerto pomeridiano.  
Ho controllato: Taylor Swift è citata come modello in un'intervista al regista, ma il paragone è offensivo.
Tornando a noi: Hartnett si accorge di qualcosa di sbagliato, c'è troppa polizia. 
Pochi minuti nel film capisce che l'intero concerto è un trappola e lui è la preda. 
Il resto è un lungo episodio di Criminal Minds. 
Non è terribile, ma ho visto molti episodi di Criminal Minds che sono meglio. 
La prospettiva del serial killer è vagamente nuova e fresca, Shyamalan ci prova, ma non abbastanza da sostenere il resto del film. La noia infinita delle scene del concerto che vedono per protagonista la figlia di Shyamalan, la lentezza dello sviluppo, la mancanza di idee. 
Ripensandoci: Trap è un marone e un po' una merda, il finale è estremamente e stupidamente prevedibile. 
SPOILER SPOILER SPOILER
Hartnett viene catturato, messo in un furgone blindato e ammanettato. Nel finale si libera delle manette, cosa che dovrebbe suggerirci la possibilità di una fuga, ma essere senza manette in un furgone blindato, circondato da poliziotti armati specificamente addestrati non sembra sufficiente a garantire la sua fuga. 
Stupido.