Transformers (Skybound Entertainment): ogni anno leggo i vincitori degli Eisner Awards, cerco fumetti autoconclusivi, almeno autonomi, di qualità che non mi facciano ri-precipitare nei baratri della continuity, mi diano l'emozione di leggere ancora un fumetto.  
Qui parliamo del vincitore per la migliore serie regolare. 
L'ultima volta che lessi una serie dei transformers, l'editore era IDW: licenza persa nel 2022, passata di mano e finita alla Skybound di Robert Kirkman; tecnicamente questa è una co-produzione tra Skybound e Image, non conosco l'esattezza dei loro rapporti societari, ma definire Image la 'parent company' dubito sia troppo lontano dalla realtà pratica dell'organizzazione. 
I transformers erano stati un grande successo per IDW, sono un grande successo adesso per Skybound: continuano a essere un grande successo in ogni loro successiva reincarnazione. 
Ho letto il primo tpb, albi 1-6; scrittore/disegnatore è Daniel Warren Johnson (che ha contestualmente vinto il premio per questa categoria), autore emergente di grande successo, troppo giovane per essermi noto: l'ho minimamente incrociato quando mesi fa decisi di provare un albo della Jurassic League. 
A livello di disegni, parliamo di un tratto molto sporco con proporzioni spesso esagerate; togliete Optimus Prime e il logo dei Transformers, sarebbe un indie ben fatto ma generico. Non sono un fan. 
Sembra Getter Armageddon. Ricordate la brillante idea visiva all'origine di quella celeberrima serie di OAV? Il Getter che diventa sporco e biologico, metallico certamente, ma con cavi come budella e olio come sangue? 
Ecco, molti pannelli da questi numeri della serie sembrerebbero essere direttamente presi da The Last Day, un paio in particolare sembrano citazioni dirette. 
Sono combattuto. Quel Getter è uno dei miei preferiti di sempre, ma i miei Transformers li preferisco geometricamente precisi, metallici, solidi e pesanti. 
Parlando della storia, invece, ci troviamo davanti alla più classica, ennesima reinterpretazione dell'inizio della G1. 
Autobots e Decepticons precipitano sulla Terra a bordo dell'Arca e muoiono tutti; passano un numero imprecisato di anni, succede qualcosa e vengono riattivati: la guerra ricomincia, ma questa volta in mezzo a noi. 
Ci sono Spike, Carly e tutti i personaggi umani che conosciamo dal primo cartone originale; ci sono i Decepticons che iniziano più forti; ci sono anche, però, aspetti e concetti presi da versioni successive o alternative: Megatron è assente, Starscream è il capo violentemente amorale dei Decepticons, ci sono già i Constructicons e cose del genere. 
L'aspetto più originale e proprio di questa versione della storia è l'ultraviolenza. 
Non parliamo solo del body horror robotico tipo Getter di cui sopra, ma soprattutto di corpi umani spiaccicati a manate, mutilati e brutalmente uccisi da robot giganti; nel mezzo c'è anche un po' di setting sociale, diciamo, realistico: Spike e suo padre sono white trash della rust belt, alcolismo, depressione, povertà, etc. Niente di estremo, abbastanza da dare un tono diverso e maturo alla vicenda.
Non posso dirmi impressionato, se questa è la migliore serie regolare dell'anno, il mercato è davvero in tristi condizioni. 
Si legge ed è divertente e sono i transformers, probabilmente prenderò anche il prossimo tpb (con un nuovo disegnatore a raccogliere metà del lavoro di Johnson), ma nulla di fenomenale.