Inside Out 2: troppo simile al primo.
A mia moglie è piaciuto e, certamente, è indubbio il merito per una produzione di così alto profilo di affrontare il non facile argomento dell'ansia nei giovani.
Il film cammina brillantemente su una sottilissima linea tra il ridicolizzare l'ansia (non si fa) e la sua rappresentazione più patologica e violenta: c'è una scena di attacco di panico/d'ansia che è molto potente, assolutamente genuina nella sua bruttezza, funzionalmente integrata con i motivi narrativi del film.
Inside Out 2 certamente spinge ancora di più i limiti di cosa sia possibile mostrare in un film Disney a livello di 'essere bambini non è un sogno meraviglioso'.
Rimane, ed è qualcosa che continua a risultarmi estremamente odioso, intoccabile la figura dei genitori: la protagonista è una palla d'ansia ma è qualcosa che succede in un vuoto, nessuna influenza esterna, è la normalità di tutti i giovani, e niente possono fare (o aver fatto) i genitori.
A proposito: la protagonista inizia la pubertà e nel suo cervello arrivano nuove emozioni che cominciano una lotta per il controllo con le vecchie.
Il resto del film, come dicevo, è essenzialmente identico al primo: Joy e i suoi perdono un pezzo e devono andare a recuperarlo, c'è il viaggio attraverso la mente; Joy dimostra di non aver imparato la lezione dal primo film ed essere ancora impegnata a nascondere tutte le cose negative per offrire alla protagonista una psiche forzatamente felice.
Visivamente è uguale al primo.
Ha i suoi meriti, specialmente tematici, ma come film è il classico seguito che aggiunge personaggi per nascondere di star riciclando la stessa trama.
Posta un commento