The Tainted Cup (Id, 2024): primo libro della nuova trilogia di Robert Jackson Bennett. 
Non ho trovato informazioni certe si tratterà di una trilogia, ma l'autore ne ha già scritte due: è presumibile. 
Il conto, già che le abbiamo citate, è il seguente: The Divine Cities è una delle mie preferite di sempre, eccellente; The Founders è stata una delusione parzialmente riscattata nel finale; diciamo saldo positivo ma l'andamento è preoccupante. 
Veniamo a questo nuovo progetto: è un mystery di impostazione molto classica e tradizionale, diciamo un ritorno a trame più simili a The Divine Cities rispetto a Founders, ma molto più esplicito e specifico. 
Decisamente troppo. 
Ultimamente lo fanno tutti: da un paio d'anni non è possibile scorrere le liste mensili delle nuove uscite letterarie senza incontrare teorie infinite di investigatori fantasy o fantascientifici, più o meno lgbt, più o meno neo-noir.
Bennett è soprattutto famoso per le sue brillanti creazioni di complessi sistemi magici, ma Divine Cities aveva anche storie e personaggi interessanti; The Tainted Cup è meglio di Founders ma è un lavoro pigro e senza originalità. 
L'ho letto tutto, è scritto bene ed è divertente, ma la qualità narrativa è in discesa: The Tainted Cup è un prodotto usa e getta che tradisce scarso editing e un approccio decisamente consumistico.
A questo punto il post sarebbe finito, ma essendomi segnato alcune cose mentre leggevo, le aggiungo qui. 
Duo di investigatori: il detective geniale ed eccentrico, 'sociopatico altamente funzionale' che va per la maggiore, pure prono all'uso di droghe come da tradizione; il giovane assistente coi piedi per terra che sa fare un po' di tutto. 
Classiche scene alla Christie/Doyle compreso lo spiegone finale di tutti i segreti e l'indicazione del colpevole: sempre divertente ma trito.
La narrazione è in prima persona, ovviamente dalla prospettiva del giovane assistente che ci permette immedesimazione e introduzione al mondo costruito da Bennett. 
Il mondo costruito da Bennett: l'autore deve aver scoperto gli anime perché il mondo di The Tainted Cup è palesemente calcato su quello di Attack on Titan, vagamente rimescolato con un più tradizionale immaginario kaiju. 
C'è uno stato circolare, ci sono 3 anelli, ogni anello è diviso da un muro; il muro dell'anello più esterno difende da giganteschi mostri che emergono annualmente dalle profondità del mare. 
Non scenderò in ulteriori dettagli: il setting è Attack on Titan; già che ci siamo, la trama, invece, è copiata da Fullmetal Alchemist (dopo spoiler dirò esattamente quale parte). 
Ah, c'è molto body horrror: già parte di Founders, qui è ancora più presente e ci mostra una società interamente fondata su razze e 'classi' create attraverso modificazioni standard o customizzate; uno stuolo di mutanti e freak del corpo e della mente.
Giusto: non c'è magia, tecnicamente si tratta di pozioni e mutazioni ottenute usando roba cresciuta per quel motivo... The Witcher.
I cattivi sono evidenti dopo il primo incontro, gli assassini segreti sono tutti terribilmente prevedibili. 
Ah. Il libro finisce. Il caso inizia ed è risolto. 
Ripensandoci: questa potrebbe essere una serie senza fine, altro che trilogia, c'è talmente poco di contenuto e talmente tanto di rubato in questo libro da poterne fare altri 50 così. 
SPOILER SPOILER SPOILER
I nobili malvagi di questa società hanno usato la scienza per distruggere un'intera area dello stato, poi hanno nascosto tutto e reso i pochi sopravvissuti dei paria; arriva lo Scar di turno e vuole uccidere tutti i colpevoli usando la stessa scienza magica. 
Salta fuori che la nostra investigatrice lavora segretamente per l'imperatore o qualcosa del genere, sa tutto e controlla tutto e domina tutto con la sua super mente.