Argylle: produzione Apple originale, primo grande flop del 2024.
Dunque.
Indipendentemente dalla mia opinione sul film (mi è piaciuto), questo è un film con Sam Rockwell, e può non essere stato il successo sperato dai tecnocrati californiani, ma è una sua nuova suprema interpretazione.
Veniamo al film. 
Nuova regia per Matthew Vaughn e, per motivi non meglio precisati ma divertenti, vagamente in continuity con i suoi King's Men. Shared universe. 
La trama ricorda il recente The Lost City con Sandra Bullock. 
C'è una scrittrice di spy story che si ritrova al centro di una spy story e il mondo dei suoi libri e la realtà cominciano a confondersi. 
Henry Cavill, che continua a essere troppo grosso per portare dei completi, mostra ancora una volta le sue notevoli potenzialità comiche; idem per John Cena; c'è spazio per Samuel Jackson, Dua Lipa, Boutella e una quantità di altri attori famosi in piccoli ruoli. 
Ah, sembra molto una produzione di Guy Ritchie. 
Sam Rockwell è il co-protagonista ma in ruolo secondario rispetto Bryce Howard nel ruolo della scrittrice. 
Mia moglie è stata particolarmente presa da questo film per due motivi: il primo riguarda il presunto coinvolgimento di Taylor Swift. 
La storia è circa questa: Argylle è 'tratto' da un libro vero, ma questo libro è, in realtà, il libro in-film scritto dal personaggio dell'autrice; personaggio che, tecnicamente, sarebbe l'autore del libro vero. 
Essendo un'autrice inesistente, e per vari motivi non esattamente interessanti al di fuori della taylor nation, si è temporaneamente creduto che il libro Argylle fosse stato scritto da Taylor Swift. 
Ho riletto la frase, è un casino ma non importa. 
Il secondo motivo è Bryce Howard o, per meglio dire, chubby Bryce Howard. 
Bla bla bla, body positivity, bla bla, etc etc. 
Riconosciamo con merito il potere dell'attrice e la sensibilità della produzione nel non assecondare modelli fisici irrealistici e dannosi, etc etc. 
Tornando al film. 
Nel bene o nel male, Vaughn ha deciso di avere un stile caratteristico: Argylle è esageratissimo nelle sue scene d'azione, decisamente parodistico al punto da ricordare il cult Last Action Hero (1993); moltissime scene glissano sulla sensatezza della composizione per adottare una visione colorata, innegabilmente artistica (seppur di dubbia qualità) ed espressiva... espressionista? 
E' tutto molto comico in quel modo che è stato reso presentemente famoso da Ryan Reynolds. 
Argylle, insomma, cavalca un po' tutti i principali trend del cinema d'azione. Lo fa bene, lo fa troppo. 
Pur ricercando immagini fuori dal comune e concept narrativi aggressivamente complicati (per una produzione americana), riesce a essere incredibilmente poco originale. 
Inoltre è innegabilmente è troppo lungo, ogni scena eccessiva è eccessivamente dilatata. 
Si guarda molto bene e ci si diverte, e c'è Sam Rockwell che combatte e balla e dice cazzate con la faccia da pirla carismatico.