The Power of the Dog: non fatevi sorprendere a pensarlo troppo forte, ma i western stanno tornando. Chiaramente su Netflix, ma questa è una produzione cinematografica che Netflix si è aggiudicata per la distribuzione. 
L'ultima regia di Jane Campion, premiata a Venezia, con Benedict Cumberbatch, Kirsten Dunst, Jesse Plemons e il ragazzino che faceva Nightcrawler.
Tratto dall'omonimo romanzo di Thomas Savage del 1967: non l'ho letto, da quello che leggo online ci sono differenze, specialmente nel finale. 
Comincia come un western crepuscolare: Benedict e Plemons sono fratelli proprietari di un ranch di successo nel Montana del 1925. Benedict è un Uomo, un Maschio alfa che comanda con carisma e severità tutti i cowboy al servizio del ranch: è un uomo che vive nel passato, ancorato alla tradizione e allo stile di vita della frontiera che fu; Plemons è il grassoccio, non-virile fratello civilizzato che va in giro in macchina, veste elegante, rifiuta la violenza e la volgarità della frontiera e vorrebbe trasformare il ranch in un pezzo di New York. 
Qui siamo aldilà del crepuscolare: gli anni '20 sono quelli del Grande Gatsby e il Montana è come il Giappone isolazionista all'arrivo delle navi da guerra occidentali. 
Stabilito ciò, il film vira repentinamente e inaspettatamente: entrano in scena la madre Dunst e il figlio Nightcrawler, effemminato e sensibile, pericolosamente caratterizzato da atteggiamenti omosessuali che scatenano l'immediato bullismo di Benedict e i suoi cowboys. 
Plemons sposa la Dunst, lei e il figlio vanno a vivere al ranch. 
Il film diventa una rappresentazione di machismo tossico e omofobia. 
...poi il film vira ancora. 
Devo assolutamente leggere il libro. 
La Campion è regista di qualità e la sua interpretazione degli sterminati spazi del Montana, classici campi lunghi western e solitudine umana sono impeccabilmente eseguiti, ma anche normali e già visti: sono una concessione alla tradizione del genere; Benedict offre un'interpretazione memorabile che ci fa ricordare la sua carriera prima della Marvel: molto fisica, geniale la sua camminata, e specialmente efficace nelle scene corali da branco con lui al centro e gli altri lupetti adoranti intorno. 
Il film non è sottile... non so esattamente come dirlo. 
Ci sono due colpi di scena, entrambi sono anticipati da svariati suggerimenti: in sé sono piccoli e brevi accenni, ma in un film così ogni piccola scena ha ovviamente un significato. Il contesto western è povero di rumore di fondo e distrazioni, le scene apparentemente senza significato sono troppo appariscenti e tradiscono immediatamente il proprio essere significative; inoltre sono state sviluppate in modo eccessivamente lineare. 
I colpi di scena sono telefonati e trovo ridicolo leggere certi commenti online parlare della sottigliezza della Campion o articoli dedicati a spiegare il finale. 
Siamo a un punto (nel progresso umano sulla strada dell'idiozia) dove l'assenza di didascalie o spiegazioni a voce alta sono da considerarsi subtle.
Tutto ciò detto, è un gran bel film. Assolutamente non un capolavoro. Eccezionale Cumberbatch.
SPOILER SPOILER SPOILER
Benedict è omosessuale e compensa facendo il super macho; Nightcrawler lo avvelena e lui e la madre prendono il controllo del ranch e diventano felici.