Fear Street Part 3 - 1666: è già passata un'altra settimana. Si conclude una delle più intriganti, originali e ben realizzate produzioni horror degli ultimi anni. La trilogia di Fear Street sta lì in alto tra le migliori cose horror, qui parliamo del sottogenere slasher con accenni di comicità e referenzialità, insieme alle produzioni di Wan e rare eccezionalità come Get Out, It Follows o le migliori performance di Samara Weaving.
Sicuramente non si vedeva un horror così divertente da Scream. 
La terza parte di Fear Street è composta da due segmenti, un po' come il film precedente ma, per ovvie ragioni, in modo qui più significativo: la prima parte è effettivamente ambientata nel 1666 ed è la origin story di Shadyside, la Strega e tutto il contorno di serial killer vari; la seconda parte è nuovamente ambientata nel 1994 e vede la conclusione della storia. 
Un conto è ambientare una storia negli anni '90, un conto negli anni '70: si parla di decadi pop e vestiti e musica e tecnologia; un'altra cosa è ambientare la storia centinaia di anni fa e andare full film in costume di puritani e comunità ignoranti che si scagliano contro i vicini. 
La produzione riesce a rendere questa parte ugualmente interessante e coesa ri-inserendo tutto il cast dai film precedenti in ruoli simili/diversi di antenati. Il risultato è molto ben realizato. 
C'è un problema: l'integrità narrativa di Fear Street rende molto prevedibile il finale e i suoi colpi di scena, la logica della costruzione messa in piedi con i film precedenti, che qui arriva alla sua precisa e corretta conclusione, è troppo stringente e manca di sorprese. 
Il segreto della strega è ovvio dopo pochi minuti, così come i motivi della maledizione e i modi della sua messa in pratica: gli indizi e i suggerimenti dei film precedenti, trovano immediata localizzazione e rivelazione in questo film, ed è ben fatto ed esattamente come avrebbe dovuto essere, ma un po' troppo spiegato, un po' troppo facile. 
Non rovina la fruizione, ma le soluzioni trovate mancano di quel guizzo di inaspettato che la conclusione di questa ottima storia avrebbe meritato. 
A compensazione di questo finale leggermente sottotono, c'è una prorompente e inattesa tematica lgbt. 
Sono veramente stanco di trovare motivi lgbt nel mio intrattenimento, ma quando è fatto così bene non c'è alcun motivo di irritarsi: Fear Street ci mostra la trasformazione di un luogo comune dell'horror d'azione ritrovabile ovunque... da Nightmare a It, passando per The Monster Squad e Lost Boys. 
Il gruppo di nerd, freak, sfigati e divesi che si trova ad affrontare mostri e minacce sovrannaturali, chiamiamoli goonies. 
Ecco: i goonies si sono evoluti e non sono più definiti esclusivamente dall'essere nerd/smart, o dalla appartenenza a etnie minoritarie, adesso si aggiungono i motivi di identità di genere. C'è una scena emblematica in Fear Street 3, praticamente un manifesto di quanto appena scritto.
C'è anche qualcosa di più, ma dopo spoiler. 
Fear Street è assolutamente da guardare. 
SPOILER SPOILER SPOILER
La storia della strega e della sua maledizione è, in realtà, la storia della società che odia il diverso, dove il diverso è, in questo caso di contemporaneità retrodatata, qualcuno con orientamenti sessuali diversi. 
La strega non è una strega, è solamente lesbica e completamente innocente. 
Il villaggio la uccide e non si accorge del bravo, bianco e virile futuro sceriffo della comunità, che ha stretto un patto con il diavolo: la vita di uno di Shadyside ogni tanto, in cambio del successo della sua famiglia e della futura comunità di Sunnyvale.
"Goode is Evil" è il nuovo brillante gioco di parole dopo quello sul nome della strega. 
Ah, Fear Street è pieno di messaggi politici e sociali, questa terza parte mette tutto in prospettiva e offre una profondità alla produzione che va ben aldilà di una semplice, nuova interpretazione di Scream: il privilegio bianco contro la diversità culturale; la persecuzione di intelligenti, sessualmente o etnicamente diversi; i veri e propri, letteralmente rappresentati, scheletri nell'armadio, segreti in cantina. 
C'è davvero tanto da apprezzare. 
Il finale: Goode viene ucciso e la maledizione finisce, l'effetto rebound di secoli di sfiga convogliata su Shadyside colpisce Sunnyvale come un maglio. Nella necessaria scena post-credits, qualcuno ruba il libro magico con il rituale per stringere il patto con il diavolo. 
Più che la possibilità di un vero seguito, si tratta dell'omaggio a un classico motivo di questo genere.