The White Tiger: è l'ultimo successo di critica distribuito da Netflix. Tecnicamente è un film americano, è in lingua inglese e diretto da Ramin Bahrani (che non è indiano, ma iraniano-americano); è tratto da un romanzo indiano ma scritto in inglese, è recitato in inglese. 
E' ambientato in India, il cast e lo staff sono quasi interamente indiani; il protagonista è interpretato dal circa esordiente Adarsh Gourav, e c'è una parte minore ma importante per Priyanka Chopra.
E' un film americano ma sembra un film indiano.
Non cantano e non ballano.
Mia moglie ha perfettamente sintetizzato il senso del film, parafraso: quando senti gente che ti dice 'ah, l'India che magnifico e bellissimo paese di spiritualità e natura' e pensi 'guarda 'sto turista bianco che va a non capire un cazzo nel terzo mondo', e poi vedi questo film e ti dici che hai ragione tu e l'India è un posto di merda e grazie che non siamo nati lì.
The White Tiger è la storia di un poveretto da un villaggio di merda di una casta inferiore che sogna, è il suo sogno americano con la S e la A maiuscola, di poter diventare il servo numero 1 di un tizio di una casta più alta. 
Il film parte dalla fine: il nostro servo è diventato una specie di re del crimine (o questa è l'impressione iniziale) e assolutamente servo di nessuno. Sappiamo come andrà a finire, ma il viaggio tra questa incarnazione finale e quella iniziale è straordinariamente esotico, e non per i paesaggi ma per la natura della società indiana. 
La caratterizzazione della servitù come di uno stato quasi genetico inculcato nella popolazione (fasce della) da secoli e tradizione è impressionante in tutti i sensi più negativi, e ha molto poco a che fare, a mio avviso, con l'equivalente nella cultura britannica tra nobili e 'domestici'.
Il film procede e il nostro protagonista attraversa un processo lungo, lento e dolorosissimo di affrancamento intellettuale ed emancipazione. 
Faccio un po' di contestualizzazione tonale.
Chiaramente non dovete pensare a Bollywood: qui non c'è niente di colorato, nessuno balla e canta (come già detto), e la vita non assomiglia alla sofferenza patinata di un musical. L'India è fotografata in tutta la sua arretratezza sociale e culturale, e in tutta la sua sporcizia urbana: Bollywood ci mostra un'India che non sembra terzo mondo, questa India è terzo mondo. 
...Slumdog Millionaire è un film felice rispetto a questo. 
Ciò detto: bla bla bla. E' un bel film che l'agenzia del turismo indiano potrebbe non apprezzare, ma potrebbe essere stato anche peggio: nessuna bambina viene violentata. 
SPOILER SPOILER SPOILER
Il nostro eroe ammazza il suo padrone e scappa con la valigia piena di soldi delle mazzette, e fa fortuna e mette insieme una compagnia di autisti, e passa il suo tempo a insegnare ai suoi autisti come ribellarsi e ammazzare i propri padroni.