Sing to It (Id, 2019): sono sempre stato convinto, un preconcetto confermato da ogni mia esperienza con il genere, che le storie brevi siano esercizi stilistico-formali con veramente poco a che spartire con la narrativa.
Non ho cambiato idea.
Amy Hempel è considerata, da internet e il suo marketing, una maestra contemporanea di questa forma di scrittura: la sua bibliografia è composta solo di storie brevi variamente pubblicate, raccolte e ri-raccolte... progressivamente di minor successo.
Sing to It raccoglie 15 storie brevi dal 2010 al 2019, 13 precedentemente pubblicate, le ultime due realizzate per la raccolta.
Quindici storie in centocinquanta pagine: la più breve, la prima che dà il titolo al volumetto, è una dozzina di righe; la più lunga, una delle due nuove per la raccolta, è 70+ pagine.
È prosa ma, come spesso accade nelle storie brevi, lo spazio limitato spinge lo scrittore a estremi espressivi chiaramente poetici: i periodi sono grammaticalmente e logicamente complessi, frequentemente ardui, a volte decisamente poco comprensibili.
Le parole sono pesate e a effetto, pesate per ottenere un effetto: ogni singola parola.
È poesia in prosa ma tende all'ermetismo... e alla pallosità.
Potrebbe essere una mia suggestione o completamente casuale, ma ovviamente non credo: ogni racconto successivo riprende un elemento più o meno significativo, di solito poco importante, dal precedente. In un racconto piove, in quello dopo si parla di arcobaleni dopo la pioggia.
Ci sono temi ricorrenti, come la presenza di cani, ma in generale il tema della raccolta è qualcosa di molto lato e blando.
Nessuna delle storie mi è piaciuta: tutte troppo artificiose, quelle brevi inutili, quella lunga... ridicolmente troppo lunga.
Questa raccolta ha riscosso il minore successo tra quelle pubblicate dall'autrice: lo sapevo già prima di acquistare ma... boh, mi piaceva la copertina: non quella che vedete qui sotto, quella della mia edizione ha due cani che si abbracciano. Se avessi guardato meglio l'immagine, mi sarei reso conto che i due cani si abbracciano con un movimento circolare che, sommato alla loro colorazione e al posizionamento e colore degli occhi, chiaramente allude al simbolo yin yang. Se ci avessi fatto caso, avrei trasformato la mia esitazione all'acquisto in certezza di lasciar perdere.
Pretenzioso a partire dalla copertina.