Wira: film d'arti marziali malese del 2019 su Netflix. Non è uscito da molto, ma è stato rilasciato insieme a un sacco di porcheria da Bollywood e me l'ero perso.
La storia è quella di mille film simili occidentali (non me ne viene in mente uno, ma esistono).
Un ex-militare super commando torna nel suo paese di merda: stanco di combattere vuole riconnettere con la famiglia e vivere in pace. Il paese di merda è in mano a un boss malavitoso.
Segue ovviamente casino e un sacco di botte.
L'ex-militare è interpretato da Hairul Azreen... guardo la sua filmografia e credo Wira sia il primo film a uscire dai confini nazionali.
Ah, giusto: il film è particolare perché per larga parte è composto da scontri dove il nostro protagonista è affiancato dalla sorella. Fify Azmi al suo debutto cinematografico.
Wira è tutto about gender equality: addirittura comincia con un duello donna contro donna.
Fratello e sorella sono impegnati insieme contro pochi, contro molti, contro un'altra coppia di fratello e sorella, contro il boss finale.
Il boss finale, per la cronaca, è interpretato dal caro Yayan Ruhian.
E' l'ultimo film diretto dal malese Adrian Teh, appassionato di film hongkonghesi e si vede: ebbe una certa fama internazionale panasiatica con il suo King of Mahjong.
Secondo google translate, Wira significa Eroe.
Avrebbe senso considerando il finale del film.
La storia non è granché, così come la recitazione, ma le scene d'azione sono per lo più ben fatte: migliori quelle di massa, peggiori i duelli. Ben fatte le coreografie contro gli henchman, probabilmente perché attori inferiori e quindi menabili per davvero; un po' peggiori gli scontri contro gli attori con una faccia, specialmente alcune mosse finali in slowmo che non arrivano vicine manco a toccare l'avversario.
C'è un po' di approssimazione nelle coreografie, ma ci sono anche diversi alti: intanto è raro vedere delle donne darsele con questo livello di realistica brutalità, poi c'è uno scontro al coltello molto gradevole.
Tutto sommato lo considero medio alto come combattimenti.
Il finale è propagandistico: non sono edotto di politica Malese, ma questo film e (presumibilmente) il precedente del regista sembrano pubblicamente finanziati per dare un'immagine molto positiva dei corpi militari nazionali.
...per altro appena finisco qui, lo cerco.
NOTA: non ho dovuto cercare molto, è su Netflix. Paskal.
NOTA2: devo confessare, non volevo parlarne ma ho cambiato idea, una certa perplessità frutto, certamente, di ignoranza.
La Malesia è uno stato ufficialmente mussulmano. Nel film è molto evidente dal vestiario, se non da altro. La mia perplessità riguarda i personaggi femminili presenti nel film: non corrispondo alla mia idea di donne in culture mussulmane. Già il fatto che si menino tra loro o siano generalmente a volto e testa scoperte. Sottomesse ai famigliari, ma questo è comune in Asia e non solo, ma non in modo debole: decisamente ribelli, caratterialmente forti.
Secondo l'enciclopedia britannica, primo risultato su google, i malesi sono per legge mussulmani: questo mi spingerebbe a una connotazione negativa della questione; la wiki ha una pagina dedicata alla religione in Malesia che mi sovverte la precedente opinione, descrivendo la Malesia come uno stato secolare estremamente tollerante. Questa seconda impressione converge con quanto mostrato nel film.
SPOILER SPOILER SPOILER
Il protagonista batte tutti i cattivi ma, nonostante il massimo impegno, finisce per ucciderne qualcuno e, come Rambo, conclude la propria avventura in prigione. La sorella resta libera e si unisce ai militari per continuare l'eredità del fratello.
La storia è quella di mille film simili occidentali (non me ne viene in mente uno, ma esistono).
Un ex-militare super commando torna nel suo paese di merda: stanco di combattere vuole riconnettere con la famiglia e vivere in pace. Il paese di merda è in mano a un boss malavitoso.
Segue ovviamente casino e un sacco di botte.
L'ex-militare è interpretato da Hairul Azreen... guardo la sua filmografia e credo Wira sia il primo film a uscire dai confini nazionali.
Ah, giusto: il film è particolare perché per larga parte è composto da scontri dove il nostro protagonista è affiancato dalla sorella. Fify Azmi al suo debutto cinematografico.
Wira è tutto about gender equality: addirittura comincia con un duello donna contro donna.
Fratello e sorella sono impegnati insieme contro pochi, contro molti, contro un'altra coppia di fratello e sorella, contro il boss finale.
Il boss finale, per la cronaca, è interpretato dal caro Yayan Ruhian.
E' l'ultimo film diretto dal malese Adrian Teh, appassionato di film hongkonghesi e si vede: ebbe una certa fama internazionale panasiatica con il suo King of Mahjong.
Secondo google translate, Wira significa Eroe.
Avrebbe senso considerando il finale del film.
La storia non è granché, così come la recitazione, ma le scene d'azione sono per lo più ben fatte: migliori quelle di massa, peggiori i duelli. Ben fatte le coreografie contro gli henchman, probabilmente perché attori inferiori e quindi menabili per davvero; un po' peggiori gli scontri contro gli attori con una faccia, specialmente alcune mosse finali in slowmo che non arrivano vicine manco a toccare l'avversario.
C'è un po' di approssimazione nelle coreografie, ma ci sono anche diversi alti: intanto è raro vedere delle donne darsele con questo livello di realistica brutalità, poi c'è uno scontro al coltello molto gradevole.
Tutto sommato lo considero medio alto come combattimenti.
Il finale è propagandistico: non sono edotto di politica Malese, ma questo film e (presumibilmente) il precedente del regista sembrano pubblicamente finanziati per dare un'immagine molto positiva dei corpi militari nazionali.
...per altro appena finisco qui, lo cerco.
NOTA: non ho dovuto cercare molto, è su Netflix. Paskal.
NOTA2: devo confessare, non volevo parlarne ma ho cambiato idea, una certa perplessità frutto, certamente, di ignoranza.
La Malesia è uno stato ufficialmente mussulmano. Nel film è molto evidente dal vestiario, se non da altro. La mia perplessità riguarda i personaggi femminili presenti nel film: non corrispondo alla mia idea di donne in culture mussulmane. Già il fatto che si menino tra loro o siano generalmente a volto e testa scoperte. Sottomesse ai famigliari, ma questo è comune in Asia e non solo, ma non in modo debole: decisamente ribelli, caratterialmente forti.
Secondo l'enciclopedia britannica, primo risultato su google, i malesi sono per legge mussulmani: questo mi spingerebbe a una connotazione negativa della questione; la wiki ha una pagina dedicata alla religione in Malesia che mi sovverte la precedente opinione, descrivendo la Malesia come uno stato secolare estremamente tollerante. Questa seconda impressione converge con quanto mostrato nel film.
SPOILER SPOILER SPOILER
Il protagonista batte tutti i cattivi ma, nonostante il massimo impegno, finisce per ucciderne qualcuno e, come Rambo, conclude la propria avventura in prigione. La sorella resta libera e si unisce ai militari per continuare l'eredità del fratello.
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