The Divine Fury: l'Esorcista coreano. Sono stato costretto a guardare questo film da mia moglie: nel ruolo protagonista è interpretato da un fighetto della tv coreana che le piace. Park Seo-joon.
Adesso racconterò la trama in breve, prima premettendo che il film è perfettamente e completamente privo di autoironia, o consapevolezza: a un campione di MMA che odia Dio perché da bambino non ha salvato, nonostante fervide preghiere, la vita della madre e del padre, vengono le stigmate. Incontra un prete anziano, ma cool, che immediatamente diventa il suo nuovo padre e lo trasforma in un guerriero della provvidenza. Insieme lotteranno contro demoni possessori e il loro misterioso e malvagio maestro.
Oh... che cosa ho appena fatto? Non uso mai il corsivo nei miei post. Ho usato il corsivo perché il prete viene dal Vaticano, nonostante sia coreano, e parla spesso in italiano (circa).
La regia è di Jason Kim, secondo film per lui dopo il successo di Midnight Runners (film d'esordio cinematografico anche per Park): oscilla senza comprendere veramente tra l'horror religioso occidentale, decisamente copiando scene dall'Esorcista originale (scale inquietanti riprese dall'alto, vomito in faccia e molte altre), a... uhm... Buffy. Nel mezzo ci ficca anche un po' di Lucifer, la serie tv: il vescovo nero è il gestore di un club e i demoni hanno la devil face.
I combattimenti sono penosi. Ridicolmente al di sotto degli standard asiatici.
Lo sviluppo della trama è quello di uno shonen con demoni progressivamente più forti e il protagonista che sale di livello: prima dello scontro finale sviluppa una nuova skill che lo rende non simile, identico a Iron Fist (versione a fumetti, non Netflix) e viene equipaggiato con l'armatura divina benedetta dal Papa.
Mia moglie si è rifiutata di ammettere la bruttezza di questo film, insistendo testardamente a definirlo 'divertente'. E' una merda. L'unico motivo per guardarlo è per deridere l'ignoranza di chiunque coinvolto nella produzione.
Adesso racconterò la trama in breve, prima premettendo che il film è perfettamente e completamente privo di autoironia, o consapevolezza: a un campione di MMA che odia Dio perché da bambino non ha salvato, nonostante fervide preghiere, la vita della madre e del padre, vengono le stigmate. Incontra un prete anziano, ma cool, che immediatamente diventa il suo nuovo padre e lo trasforma in un guerriero della provvidenza. Insieme lotteranno contro demoni possessori e il loro misterioso e malvagio maestro.
Oh... che cosa ho appena fatto? Non uso mai il corsivo nei miei post. Ho usato il corsivo perché il prete viene dal Vaticano, nonostante sia coreano, e parla spesso in italiano (circa).
La regia è di Jason Kim, secondo film per lui dopo il successo di Midnight Runners (film d'esordio cinematografico anche per Park): oscilla senza comprendere veramente tra l'horror religioso occidentale, decisamente copiando scene dall'Esorcista originale (scale inquietanti riprese dall'alto, vomito in faccia e molte altre), a... uhm... Buffy. Nel mezzo ci ficca anche un po' di Lucifer, la serie tv: il vescovo nero è il gestore di un club e i demoni hanno la devil face.
I combattimenti sono penosi. Ridicolmente al di sotto degli standard asiatici.
Lo sviluppo della trama è quello di uno shonen con demoni progressivamente più forti e il protagonista che sale di livello: prima dello scontro finale sviluppa una nuova skill che lo rende non simile, identico a Iron Fist (versione a fumetti, non Netflix) e viene equipaggiato con l'armatura divina benedetta dal Papa.
Mia moglie si è rifiutata di ammettere la bruttezza di questo film, insistendo testardamente a definirlo 'divertente'. E' una merda. L'unico motivo per guardarlo è per deridere l'ignoranza di chiunque coinvolto nella produzione.

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