Concussion: brevemente. Drammatico sportivo del 2015 tratto da una storia vera. La questione è recente e ricevette una certa dose d'attenzione anche internazionale, pur essendo un soggetto prettamente americano: la correlazione tra Football Americano e patologie cerebrali.
I contendenti schierati agli opposti angoli del ring sono: un patologo forense africano, immigrato in America ma non cittadino, che scopre e dà il nome a una particolare condizione riscontrata nei cervelli di due (e poi altri) giocatori, morti in circostanze poco chiare, passati per il suo tavolo delle autopsie; dall'altra parte la NFL.
Il film avrebbe potuto osare un po' di più, ma ci sono alcuni elementi narrativi che lo rendono particolarmente interessante nella sua rappresentazione della cultura USA: il comportamento della NFL, le pressioni politiche e legali esercitate contro il medico, sono costantemente paragonate ai quelli delle società del tabacco e i relativi processi avvenuti negli anni '90. Allo stesso tempo, la sceneggiatura accosta continuamente, e argutamente, la NFL alla Chiesa: il nostro protagonista non si trova solo a combattere contro un potere economico gigantesco, ma anche contro il popolo dei fedeli.
Nel corso del film vengono citati un paio di 'aforismi' famosi che esemplificano questa vicinanza: "God First, Football Second" e "la NFL ha tolto la domenica a Dio"... cose del genere.
Il nostro protagonista, quindi, oltre a difendersi da accuse professionali, da indagini senza senso del FBI, da minacce alla sua carriera o diritto di stare in America, si trova continuamente harrassed da gente comune che lo vede come un nemico del Football, uno che vuole far diventare il football omosessuale, etc etc.
Il film è diretto da un giornalista investigativo convertitosi al cinema, Peter Landesman: tutti i suoi film sono del genere cronaca. Questo è il primo che vedo: è ben fatto.
Protagonista del film è Will Smith, il suo accento africano non so quanto sia credibile ma la performance è ineccepibile come sempre; in un ruolo secondario c'è Alec Baldwin.
La vicenda è ancora tutta fuorché conclusa: il film termina con i soliti testi in sovrimpressione.
La NFL è stata costretta ad ammettere qualcosa, i giocatori sono stati costretti a prendere atto dei rischi e tutti stanno facendo causa a tutti.