The Haunting of Tram Car 015 (Id, 2019): speculative fiction mediorientale, come l'ho recentemente definita in modo, mi rendo conto, vagamente razzista, è all the rage da un paio d'anni a questa parte.
In realtà parlo di due fenomeni distinti, accomunati nella mia testa (e in quella di molte altre persone) da semplice superficialità e ignoranza geografica: da un lato c'è un flusso di Arab speculative fiction, in traduzione di 'seconda generazione', dall'altro c'è un esplosione di African speculative fiction, molto di rado in traduzione, più spesso di 'riscoperta delle origini'.
Nell'ultimo infodump ne ho indicati un paio che non ho apprezzato.
Non si tratta di avere un protagonista etnico, ma di ambientazioni esotiche raccontate da autori nativi o di tradizione.
The Haunting of Tram Car 015 è ambientato in Egitto nel 1912 (giustificando la mia confusione geografico-culturale).
E' un Egitto alternativo dove, qualche anno prima per mano di un misterioso mistico, Djinn e altre creature magiche convivono con gli umani fornendo magia e servizi magicamente potenziati.
Forte di queste risorse, l'Egitto si è liberato anzitempo dei colonizzatori ed è diventato una delle maggiori potenze mondiali.
Protagonisti della storia sono due agenti del Ministero della Magia (abbrevio).
La storia racconta di una carrozza del tram infestata da uno spirito maligno: i due protagonisti dovranno risolvere il problema.
Sullo sfondo, e spesso anche nel mezzo, la lotta delle femministe e suffragette del Cairo per il diritto di voto alle donne.
Uhm... è una novella. Meno di 150 pagine. E' la seconda pubblicazione di rilievo di P. Djeli Clark. Si autodefinisce Afro-Caribbean-American. La prima pubblicazione di rilievo, una storia breve ambientata nello stesso universo, è disponibile online sul sito di Tor.
Il tono è definitivamente comico ed è abbastanza ovvia l'influenza di The Laundry Files e altre storie analoghe. La scrittura è di qualità ma senza particolare personalità.
E' divertente leggere di esorcismi non cristiani.
Non è solo il paesaggio a essere diverso, sono anche i riferimenti culturali a essere esotici.
In poche pagine prive di qualsiasi valutazione sociale o commento politico, vengono a manifestarsi molti temi 'locali' simili a qualcosa in occidente ma decisamente diversi: il sessismo c'è anche in Occidente, ma in questo libro è diverso. La religione non è quella nostra di riferimento. I gruppi etnici che compongono la società sono come i nostri, ma non sono i nostri.
E' intrattenimento simile ma diverso dal solito.