Tokyo Magnitude 8.0: anime originale in 11 episodi del 2009 prodotto da Bones e Kinem Citrus recentemente comparso su Netflix. A suo tempo non l'avevo guardato ipotizzandolo un marone. E' un marone e l'ho finito di vedere solo per noia.
La produzione vanta una sceneggiatura realizzata seguendo simulazioni verisimili e opinioni d'esperti in materia di terremoti.
Una bambina e il suo ancor più giovane fratellino cercano di tornare a casa, aiutati da una signora che cerca di tornare dalla figlia. Il terremoto avviene nel primo episodio, scosse d'assestamento fin quasi alla fine. L'ultimo episodio è ambientato un mesetto dopo.
Non c'è violenza e quasi tutte le persone incontrate sono per bene. Ci sono scene di panico e insofferenza qua e là, ma per lo più viene presentata l'efficienza e la civiltà giapponese capaci di resistere anche a una tragedia del genere con compostezza e mutuo soccorso.
Animato mediocremente, un po' di cg inutile. Sceneggiatura emotiva ma asettica e priva di... mettiamola in questi termini: sarà anche realistica nel mostrare il flusso delle persone e l'attivazione della protezione civile, ma è completamente priva di realismo nel rappresentare la morte e la violenza. Non c'è un millilitro di sangue. I corpi sono tutti puliti e precisi. La sofferenza pubblica è minima e tutto viene ridotto a uno stato di tragedia personale unicamente concentrata sul 'disperso' e la ricerca dei parenti separati.
E' breve e si guarda, ma se ne può anche fare a meno.
SPOILER SPOILER SPOILER
Yuki, il fratellino, muore ma per diversi episodi la sorella continua a vederlo accanto a sé rifiutandosi di accettarne la scomparsa.