Godzilla - The Planet Eater: ultimo film nella trilogia Netflix-anime di Godzilla. Breve recap: la trilogia è scritta dal noto Gen Urobuchi, animata da Polygon, e porta il numero dei film di Godzilla a 34.
Nel primo film, l'umanità fuggita dalla Terra per scampare alla distruzione by Godzilla ritorna con un piano per vendicarsi. L'eroe Haruo guida l'attacco: viene ucciso un Godzilla Jr. Salta fuori che Godzilla Godzilla è decisamente indistruttibile. Scopriamo che la Terra è stato Godzillaformata: tutto l'ecosistema si è piegato al suo re. L'umanità è aiutata da 2 razze aliene: una di ingegneri, una di preti. Una parte di umanità è sopravvissuta anche sulla Terra, mutati ma circa umani.
Nel secondo film, dopo il fallimento del piano degli umani, tocca al piano degli scienziati: lo scontro è MechaGodzilla (City) e Mobile Suit contro Godzilla. L'eroe Haruo guida l'attacco e il piano sembrerebbe riuscire ma, alla fine, Haruo se la caga. Vincere con il piano degli scienziati avrebbe portato all'estinzione dell'umanità e alla nascita di un'esistenza ibrida di nanomacchine coscienti. All'ultimo, Haruo decide di 'salvare' Godzilla e l'umanità. Scopriamo che gli umani della Terra di Godzilla sono adoratori di Mothra.
Urobuchi ha provato qualcosa di diverso dal solito: l'ha buttata sulla metafisica, sulla filosofia, su una profonda disquisizione intorno all'anima umana (rappresentata parzialmente dalle 4 fazioni), sulla vita e l'evoluzione... su un sacco di minchiate.
Sono minchiate perché sono scritte male e sono decisamente pretenziose. Fossero state scritte bene, fossero state meno pretenziose, avrebbero potuto aggiungere qualcosa. Quando dico 'aggiungere qualcosa', intendo: aggiungere qualcosa a mostri che se le danno di santa ragione.
Questi film di Godzilla avrebbero dovuto essere Godzilla vs altri mostri e il party della violenza spettacolare.
Spiego perché: il primo Godzilla, come penso tutti sappiano, è un film giapponese di grande profondità concettuale. Una parodia e una critica sociale e la personificazione del terrore della Grande Bomba. I film successivi sono stati più o meno delle cagate con gente in costumi buffi, miniature, budget ridotti e quel gusto del camp da Batman televisivo. Diciamo parte di Showa e tutto Heisei.
Gli ultimi anni di Godzilla, il cosiddetto periodo Millenium, hanno visto aumento di budget e una virata netta verso produzioni di qualità superiore: fantascienza, spettacolo, combattimenti, attori famosi. Final Wars del 2004 di Kitamura ne fu la giusta somma e contemporaneamente pietra tombale.
Questi film erano validi ma tutti sostanzialmente uguali e relativamente troppo costosi.
Dodici anni dopo, Hideaki Anno realizza Shin Godzilla: un film eccellente che riporta il tema politico e sociale, una sceneggiatura di primissimo livello, e torna a utilizzare Godzilla come un veicolo narrativo per trasmettere messaggi di critica e commento. In più effetti speciali e spettacolo.
Il cerchio del sistema e del modo produttivo dei film di Godzilla era giunto a un cerchio perfetto.
Questa trilogia è il chiaro ed evidente seguito produttivo del successo di Anno: direttamente un anime invece di un live action, e messa in mano a uno dei nomi più caldi dell'animazione giapponese contemporanea.
I temi forti avrebbero tranquillamente potuto esserci: avrebbero dovuto essere meno esagerati, ma questo è un difetto tipico di questo modo di fare film dei giapponesi. Troppe menate, verbosi, cagate parapsicologiche. L'eleganza minimalista dei grandi film nipponici molto di rado si riflette in questo genere di produzioni, quelle a tema ecologico, che sono immancabilmente turbate e appesantite da aulici monologhi privi di senso.
Il vero problema di questa trilogia è non aver usato il mezzo dell'anime per offrire la spettacolarità di scontri tra Kaiju in un modo impossibile nei film live action, cg o meno.
Questa trilogia avrebbe dovuto usare l'animazione per dare vita a un incredibile Godzilla e ancora più incredibili coreografie di combattimento.
Invece abbiamo le solite menate sull'ecologia, le menate sugli alieni scienziati e gli alieni preti, sugli umani codardi che scappano dai loro casini e gli umani buoni che vivono in armonia con la natura.
Aggiungo una nota personale: il modo di fare animazione di Polygon mi fa tendenzialmente schifo.
Questa trilogia è stata un grande spreco ed è stata colpa soprattutto di Urobuchi: si è fatto una sega mentale e ha cercato di ficcarci dentro qualsiasi tema e stereotipo; in più Polygon ha animato di merda.
Adesso la trama del terzo film.
SPOILER SPOILER SPOILER
Nel terzo film tocca al piano dei fanatici religiosi: Urobuchi ci va giù peso e i nostri amici alieni pretini sono in realtà degli adoratori della morte. Tipo Thanos.
Il loro piano ultimo è un misto di preghiera, magia (nel senso di super tecnologia) e spiritualismo generico: vogliono morire distruggendo tutto, divorati dal loro dio.
Il dio degli alieni pretini è King Ghidorah: come per MechaGodzilla, anche Ghidorah subisce una gimmick mistificazione per essere originale ed edgy. Dimenticatevi il drago a 3 teste: questo Ghidorah è un essere da un'altra dimensione che si manifesta nella nostra attraverso un buco nero (visivamente il suo corpo centrale) e tre lunghissimi serpentoni dorati. Non risponde alle leggi della fisica. Godzilla non può batterlo.
In estrema sintesi, il credo dei pretini è questo: la vita diventa società, la società evolve (e muore) e dà vita a Godzilla. Godzilla è il cibo di Ghidorah.
L'eroe Haruo non ci sta e da un pugno al prete. Ghidorah diventa materiale e Godzilla lo spacca.
C'è anche un piccolo aiuto da parte di Mothra nella forma di una proiezione telepatica-onirica.
Visto che è un anime giapponese, entrambe le gemelle si offrono sessualmente ad Haruo.
Ghidorah è sconfitto. Godzilla domina sulla Terra. Gli umani spaziali sono tutti morti. Gli umani spaziali sulla Terra diventano come gli umani buoni della Terra e si uniscono in un'unica grande società sotto Godzilla.
Haruo, tuttavia, non ha finito il suo compito messianico: è l'ultimo della 'vecchia guardia' e deve suicidarsi distruggendo i resti della malvagia tecnologia e immolando con sé tutti i peccati e l'odio, per consentire a tutti gli altri di essere veramente in pace con Godzilla.
Finiti i titoli di coda c'è un'ultima mini scena: il sacrificio finale di Haruo è stato trasformato in una cerimonia religiosa, ogni anno (è sostanzialmente la Pasqua) gli umani buoni ricordano Haruo dando fuoco a una sua effige e bruciando insieme a lui tutto il male e le cose brutte.
Nel primo film, l'umanità fuggita dalla Terra per scampare alla distruzione by Godzilla ritorna con un piano per vendicarsi. L'eroe Haruo guida l'attacco: viene ucciso un Godzilla Jr. Salta fuori che Godzilla Godzilla è decisamente indistruttibile. Scopriamo che la Terra è stato Godzillaformata: tutto l'ecosistema si è piegato al suo re. L'umanità è aiutata da 2 razze aliene: una di ingegneri, una di preti. Una parte di umanità è sopravvissuta anche sulla Terra, mutati ma circa umani.
Nel secondo film, dopo il fallimento del piano degli umani, tocca al piano degli scienziati: lo scontro è MechaGodzilla (City) e Mobile Suit contro Godzilla. L'eroe Haruo guida l'attacco e il piano sembrerebbe riuscire ma, alla fine, Haruo se la caga. Vincere con il piano degli scienziati avrebbe portato all'estinzione dell'umanità e alla nascita di un'esistenza ibrida di nanomacchine coscienti. All'ultimo, Haruo decide di 'salvare' Godzilla e l'umanità. Scopriamo che gli umani della Terra di Godzilla sono adoratori di Mothra.
Urobuchi ha provato qualcosa di diverso dal solito: l'ha buttata sulla metafisica, sulla filosofia, su una profonda disquisizione intorno all'anima umana (rappresentata parzialmente dalle 4 fazioni), sulla vita e l'evoluzione... su un sacco di minchiate.
Sono minchiate perché sono scritte male e sono decisamente pretenziose. Fossero state scritte bene, fossero state meno pretenziose, avrebbero potuto aggiungere qualcosa. Quando dico 'aggiungere qualcosa', intendo: aggiungere qualcosa a mostri che se le danno di santa ragione.
Questi film di Godzilla avrebbero dovuto essere Godzilla vs altri mostri e il party della violenza spettacolare.
Spiego perché: il primo Godzilla, come penso tutti sappiano, è un film giapponese di grande profondità concettuale. Una parodia e una critica sociale e la personificazione del terrore della Grande Bomba. I film successivi sono stati più o meno delle cagate con gente in costumi buffi, miniature, budget ridotti e quel gusto del camp da Batman televisivo. Diciamo parte di Showa e tutto Heisei.
Gli ultimi anni di Godzilla, il cosiddetto periodo Millenium, hanno visto aumento di budget e una virata netta verso produzioni di qualità superiore: fantascienza, spettacolo, combattimenti, attori famosi. Final Wars del 2004 di Kitamura ne fu la giusta somma e contemporaneamente pietra tombale.
Questi film erano validi ma tutti sostanzialmente uguali e relativamente troppo costosi.
Dodici anni dopo, Hideaki Anno realizza Shin Godzilla: un film eccellente che riporta il tema politico e sociale, una sceneggiatura di primissimo livello, e torna a utilizzare Godzilla come un veicolo narrativo per trasmettere messaggi di critica e commento. In più effetti speciali e spettacolo.
Il cerchio del sistema e del modo produttivo dei film di Godzilla era giunto a un cerchio perfetto.
Questa trilogia è il chiaro ed evidente seguito produttivo del successo di Anno: direttamente un anime invece di un live action, e messa in mano a uno dei nomi più caldi dell'animazione giapponese contemporanea.
I temi forti avrebbero tranquillamente potuto esserci: avrebbero dovuto essere meno esagerati, ma questo è un difetto tipico di questo modo di fare film dei giapponesi. Troppe menate, verbosi, cagate parapsicologiche. L'eleganza minimalista dei grandi film nipponici molto di rado si riflette in questo genere di produzioni, quelle a tema ecologico, che sono immancabilmente turbate e appesantite da aulici monologhi privi di senso.
Il vero problema di questa trilogia è non aver usato il mezzo dell'anime per offrire la spettacolarità di scontri tra Kaiju in un modo impossibile nei film live action, cg o meno.
Questa trilogia avrebbe dovuto usare l'animazione per dare vita a un incredibile Godzilla e ancora più incredibili coreografie di combattimento.
Invece abbiamo le solite menate sull'ecologia, le menate sugli alieni scienziati e gli alieni preti, sugli umani codardi che scappano dai loro casini e gli umani buoni che vivono in armonia con la natura.
Aggiungo una nota personale: il modo di fare animazione di Polygon mi fa tendenzialmente schifo.
Questa trilogia è stata un grande spreco ed è stata colpa soprattutto di Urobuchi: si è fatto una sega mentale e ha cercato di ficcarci dentro qualsiasi tema e stereotipo; in più Polygon ha animato di merda.
Adesso la trama del terzo film.
SPOILER SPOILER SPOILER
Nel terzo film tocca al piano dei fanatici religiosi: Urobuchi ci va giù peso e i nostri amici alieni pretini sono in realtà degli adoratori della morte. Tipo Thanos.
Il loro piano ultimo è un misto di preghiera, magia (nel senso di super tecnologia) e spiritualismo generico: vogliono morire distruggendo tutto, divorati dal loro dio.
Il dio degli alieni pretini è King Ghidorah: come per MechaGodzilla, anche Ghidorah subisce una gimmick mistificazione per essere originale ed edgy. Dimenticatevi il drago a 3 teste: questo Ghidorah è un essere da un'altra dimensione che si manifesta nella nostra attraverso un buco nero (visivamente il suo corpo centrale) e tre lunghissimi serpentoni dorati. Non risponde alle leggi della fisica. Godzilla non può batterlo.
In estrema sintesi, il credo dei pretini è questo: la vita diventa società, la società evolve (e muore) e dà vita a Godzilla. Godzilla è il cibo di Ghidorah.
L'eroe Haruo non ci sta e da un pugno al prete. Ghidorah diventa materiale e Godzilla lo spacca.
C'è anche un piccolo aiuto da parte di Mothra nella forma di una proiezione telepatica-onirica.
Visto che è un anime giapponese, entrambe le gemelle si offrono sessualmente ad Haruo.
Ghidorah è sconfitto. Godzilla domina sulla Terra. Gli umani spaziali sono tutti morti. Gli umani spaziali sulla Terra diventano come gli umani buoni della Terra e si uniscono in un'unica grande società sotto Godzilla.
Haruo, tuttavia, non ha finito il suo compito messianico: è l'ultimo della 'vecchia guardia' e deve suicidarsi distruggendo i resti della malvagia tecnologia e immolando con sé tutti i peccati e l'odio, per consentire a tutti gli altri di essere veramente in pace con Godzilla.
Finiti i titoli di coda c'è un'ultima mini scena: il sacrificio finale di Haruo è stato trasformato in una cerimonia religiosa, ogni anno (è sostanzialmente la Pasqua) gli umani buoni ricordano Haruo dando fuoco a una sua effige e bruciando insieme a lui tutto il male e le cose brutte.
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