The Meg: coproduzione Cina-USA con Jason Statham e un Megalodon.
Non lo dico provocatoriamente: è un film molto intelligente.
La sceneggiatura è perfetta: stabilisce alcune situazioni stereotipe e non le sviluppa, le utilizza come fossero materiale di repertorio noto a tutti. Servono solo a dare un contesto e sono sfruttate in modo furbissimo: si può anticipare praticamente ogni passaggio della trama, persino molte delle battute, ma non è importante. Tutto il senso del film è esattamente quello di non forzare le aspettative, ma di offrire qualità e consapevolezza di sé agli spettatori.
E' un film con Jason Statham che combatte contro uno Squalo gigante, non serve la trama e non servono sorprese o trovate originali: basta avere un buono squalo, buone scene d'azione e consentire a Statham di funzionare al meglio. 
Ci sono un paio di momenti straordinari, come per esempio il reclutamento di Statham in Thailandia, che sono esemplari in questo senso: il megalodon è stato avvistato e solo Statham può salvarci. Statham però non vuole salvarci perché è inacidito e cinico e non fa più queste cose. Arrivano due personaggi a chiedergli aiuto, lui non li fa manco parlare: gli dice subito di no, gli dice che è inacidito e cinico e non fa più queste cose. Nulla di ciò che potranno dire, potrà fargli cambiare idea: noi, però, sappiamo già che cambierà idea... quindi non c'è bisogno di farlo vedere: il film glissa letteralmente sulla scena.
Statham è lì che dice 'no no no', un attimo dopo è già nel mezzo dell'azione pronto a salvare tutti e combattere il mostro.
E' assolutamente geniale.
Se ci fosse il premio per il film più onesto dell'anno, The Meg lo vincerebbe senza concorrenza.
Due ore di puro intrattenimento completamente liberato dal peso e dalle necessità di una storia: è incredibilmente raro che un film come questo abbia il coraggio di guardarsi negli occhi e mostrarsi nella propria natura più genuina. Questi film hanno quasi sempre eccessi di trama e di introduzione, momenti di mistero prima di rivelare il mostro, perdite di tempo e dialoghi noiosissimi.
The Meg no. The Meg è nudo davanti agli spettatori.
Non c'è mai un momento in cui dubiti di sé, allo stesso modo del suo protagonista: non c'è un momento in tutto il film in cui sia in difficoltà o si abbia l'impressione possa morire o perdere.
In Italia l'hanno chiamato: "Shark - il Primo Squalo", quindi possiamo aggiungerlo alla lista dei titoli inglesi stupidamente adattati con una diversa parola inglese.
E' un ulteriore plus del film.