Uprooted (Id, 2015): vincitore del Nebula e mille altri premi, questo romanzo stand alone di Naomi Novik non mi ha mai interessato.
Scrittrice e protagonista femminile, setting fantasy con influenze dalla tradizione folk slava, specialmente polacca; una trama che, nei suoi momenti fondamentali, potrebbe tranquillamente essere la sceneggiatura per un film animato Disney contemporaneo.
Nope, no: non è il mio genere.
Ricerca google: speculative fiction; best love story.
Uprooted.
Il setting è un classico high fantasy europeo: Est Europa con nomi fittizi ma, allo stesso tempo, citazioni di posti reali. Per esempio: "Venezia", citata un paio di volte e posizionata a Sud Ovest.
Ci sono due regni in guerra/tregua tra loro, ma è sullo sfondo e non realmente centrale alla storia. C'è magia di quella con i libri e le pozioni, gli incantesimi da recitare e le torri in mezzo alla vallata.
I maghi sono rari e rivestono ruoli nobiliari di alto livello all'interno del sistema della corte del regno dove si svolge la storia.
Il mago più potente di tutti, the Dragon, possiede un feudo solitario con pochi sudditi e nessun servo o soldato: non gli servono per due motivi.
Innanzitutto è il mago più potente di tutti, secondo luogo il suo feudo è il confine con The Wood.
The Wood è una foresta malvagia: un'entità senziente e corrotta che si espande assimilando terra, animali e uomini. Corrompendoli e rendendoli maligni e terribili.
Il Dragon deve tenere a bada la Foresta.
È un buon Lord: non si fa mai vedere in giro, interviene solo se necessario e giustamente, chiede poche tasse.
Tutti sono felici nella vallata.
A parte per la Foresta che, però, è vissuta dagli abitanti con la stessa storica resistenza dei contadini di 7 Samurai e Magnifici 7 nei confronti dei briganti: un fenomeno naturale con cui convivere, come le inondazioni o i monsoni.
A parte che il Dragon, una volta ogni 10 anni, prende una giovane da uno dei villaggi: non si sa bene cosa faccia a queste giovani, naturalmente ci sono delle voci e nessuna amichevole. Le giovani stanno con il Dragon per 10 anni, quando tornano a casa non restano mai: sono profondamente cambiate, non sofferenti o altro, ma diverse. Salutano la famiglia, fanno i bagagli e abbandonano la pacifica vita della vallata per andare nel mondo più ampio.
Naturalmente la nostra storia inizia con una giovane di quelle che saranno a breve selezionate dal Dragon.
La vicenda è scritta in prima persona. Un po' banalmente, ed è l'unico aspetto un po' insulso della storia, la giovane protagonista del libro non pensa che sarà veramente scelta dal Dragon.
Il Dragon sceglie sempre la giovane più speciale. La nostra protagonista non è speciale, ma normalissima e anzi un po' goffa e priva di qualità femminili. Tutti sanno che la prescelta sarà un'altra: figa e brava in tutto.
Ovviamente, e ripeto anche un po' banalmente, tutta questa introduzione finisce con la prevedibile scelta della nostra protagonista al posto della super figa.
Serve a determinare la posizione di partenza della protagonista: come dicevo sopra non c'è molta differenza tra la nostra protagonista e quella di un film Disney.
La giovane va a vivere con il Dragon e scopre che, grossomodo, l'unica cosa da fare è preparargli i pasti e fargli un po' di compagnia ogni tanto. Niente di più.
Immaginate un po': la nostra protagonista è un po' più speciale di tutte le giovani speciali fino a quel momento. Ha il dono della magia.
Il Dragon inizia a insegnarle come usarla e in men che non si dica, la storia si riempie di principi, regine rapite, maghi invidiosi e altra roba del genere. Tutto già visto, tutto estremamente riconoscibile.
La storia d'amore del libro, tanto per dire, è tra la protagonista e il Dragon. OMG, inaspettato veramente.
...ed è a questo punto che il libro diventa davvero bello e si capisce perché abbia avuto tutto il suo successo.
Perché è un film Disney per adulti, perché è un Harmony scritto squisitamente.
La Novik non ha avuto mai l'intenzione di inventare la ruota o ideare chissà quale sfolgorante sistema magico, o perdersi in world building sensazionali e sviluppi narrativi senza precedenti.
La storia di Uprooted è una che tutti conosciamo intimamente, è un basic plot per dirla con Booker che si rifà a un patrimonio comune a cui tutti possiamo fare riferimento senza guardare indietro.
La qualità della scrittrice è tutta nella sua scrittura e nella rappresentazione: Uprooted è scritto con talento e tutte le situazioni, pur prevedibili nei loro punti, non risultano noiose o intorpidite, sono anzi vibranti e piene di fascino e profondità.
Senza menarla troppo in giro: è un gran romanzo, ottimamente scritto e pieno di eccellenti personaggi. La storia d'amore avrebbe potuto essere esplorata un po' di più ma, data la sua natura veramente molto Harmony, va in effetti bene così: c'è lo scontro iniziale dove i due non si sopportano, poi scatta l'attrazione non voluta, poi scatta l'affetto imbarazzante, poi c'è il contatto fulminante che libera gli ormoni a palle di fuoco incandescenti... anche qui è un classicone ma è una delizia da leggere.
Sì, delizia come in: "mi sento lezioso solo a scriverlo", però è vero.
Il finale è perfetto.
Ecco: tra tutte le molte qualità di questo romanzo, quella certamente più notevole e appariscente è il perfetto climax.
La storia è un ottimo crescendo che si conclude nel modo più drammatico e roboante, e... è uno straordinario romanzo. Il resto dopo
SPOILER SPOILER SPOILER
La macro trama si chiude con una battaglia finale che è la battaglia finale dopo la battaglia finale, ogni battaglia più finale e violenta della precedente. Davvero un grande climax emotivo.
Muoiono molti dei personaggi secondari principali: i nostri eroi sopravvivono tutti.
La Novik genialmente, fossero così tutti gli scrittori, dedica un capitolo all'epilogo: the Wood è circa sconfitto ma ci sono ancora sacche di resistenza. Agnieszka, la nostra protagonista, è diventata sostanzialmente la Strega del Bosco: va in giro a curare the Wood albero per albero, ogni tanto emerge dalla foresta per fare del bene ai villaggi. Il Dragon va via per curare la corruzione che ha catturato la capitale del regno. Kasia, la super figa, diventa capitano della guardia del nuovo re.
L'ultima mezza pagina vede la protagonista felice ma longing per il Dragon che, lei teme, non tornerà mai più avendo lui un orrendo terrore verso i legami: bam, zac, baboom. Lui torna durante la festa del paese, fingendo di essere lì per caso e in nessun modo correlato a un sentimento verso di lei: lei lo guarda, gli ride amorevolmente in faccia, lo prende per mano e lo porta a conoscere i genitori con già aria di matrimonio in testa.
NOTA: il titolo. Ah beh. Le radici sono un tema ricorrente di tutto il libro, sia metaforicamente che fisicamente. Ci sono le radici degli alberi del Wood, ma ci sono anche le radici degli abitanti della valle verso la valle che non vogliono abbandonare nonostante siano vicini del Male; ci sono le radici sradicate della protagonista che viene portata via dal Dragon e costretta a tagliare i legami con tutti i suoi cari... all'inizio. Ci sono le radici della regina del Wood e del popolo del Wood. Curiosamente, le ultime radici di cui il libro parla non sono sradicate, anzi il contrario: sono le radici della protagonista, saldamente piantate nella valle che sta aiutando a curare e ripristinare, e ci sono le radici del Dragon, che era senza radici ma a fine libro decide di piantare vicino alle radici di lei.
Il libro è già stato comprato dalla Warner (presagi infausti).