Akame ga Kill!: me ne rimangono ancora 3 o 4, poi questa batteria di manga da una decina d'anni fa verrà a concludersi.
Pensavo di aver visto tutta la serie animata adattamento di questo manga, ma indietro per il blog trovo traccia solo dell'averla cominciata a guardare e non riesco a ricordare il finale (diverso da quello del manga perché al tempo non ancora concluso)... deduco di non averla vista completamente.
Rimedierò nei prossimi giorni.
Quindici volumi tra il 2010 e il 2016 e una serie prequel ancora in corso, Akame ga Kill! è una serie fantasy shonen famigerata per l'alto tasso di violenza e l'approccio (allora modernissimo) alla mortalità dei personaggi anche più importanti. Alla Walking Dead diremmo oggi.
La storia è straripante di personaggi divisi in diverse fazioni, alleate e nemiche di volta in volta, tutti più o meno amabili e attraenti, tutti variamente condannati a morire male e, spesso, inaspettatamente durante una lunghissima guerra.
Ci sono tutti gli stilemi classici degli shonen: un giovane guerriero inesperto vuole diventare più forte per un qualche nobile motivo, incontra vari amici ed entra a far parte di un gruppo di cui scalerà rapidamente i livelli di potenza.
Diviso nelle sue parti, Akame ga Kill! non offre novità. Come raramente accade, il tutto è maggiore della somma delle parti.
Tatsumi, il nostro protagonista è innanzitutto un non protagonista: Tatsumi è il protagonista all'inizio della storia e, a dirla tutta, per larga parte della storia ma, come indicato chiaramente dal titolo, la vera protagonista è Akame.
Akame non è, inoltre, sorprendentemente l'interesse romantico del protagonista. Proprio perché non è il vero protagonista, Tatsumi, pur avendo la più alta quantità di tempo/pagine, vive una relazione di background con un'altra dei personaggi secondari.
La storia d'amore tra questi due personaggi vive di brevi ma eccellenti momenti: l'ho molto apprezzata.
Questa ambiguità sul potere dei ruoli, rende ancora più imprevedibile e avvincente lo svolgersi della storia: è realmente arduo immaginare o prevedere chi andrà a morire e come, o quando.
Pare che Akame ga Kill! Zero, il prequel ancora in corso, sia ancora più intrigante in questa prospettiva, inoltre è categorizzato 'seinen'... ma è ancora in corso, quindi picche.
In ogni caso, plauso e merito allo scrittore Takahiro.
NOTA: Takahiro è fondatore di Minato Soft e quindi il creatore della serie Majikoi.
Il setting non è particolarmente originale, ripeto, e sembra molto una versione fantasy di Busou Renkin.
...a dirla tutta, il non-protagonista Tatsumi sembra un incrocio (a livello di aspetto fisico e poteri) tra Captain Bravo e la lancia di Kazuki.
Tatsumi e i suoi amici sono assassini. L'impero nel quale vivono è corrotto e l'unico modo per poter riportare giustizia nel paese è assassinare tutte le persone più potenti dell'impero e causare una rivoluzione.
I nemici principali sono guardie del corpo, soldati e altre forze normalmente positive.
...ma sono quasi tutti warped e twisted nei modi più irreversibili: una delle principali antagoniste è un personaggio unico che unisce alcuni tratti da interesse amoroso del protagonista a quelli di una sadica con la passione per la tortura. Tortura che è rappresentata spesso e in modo molto grafico.
Esistono aspetti comici nella narrazione e sono incredibilmente discordanti, e perciò squisitamente riusciti nella loro funzione, all'interno del cupo e crudelissimo ambiente in cui si muovo i personaggi.
Un manga notevole con un finale medio alto. Scritto molto bene, disegnato meno.
C'è un circa seguito iniziato pochi mesi fa, arrivato al primo volume e ancora in corso.
SPOILER SPOILER SPOILER
Alla fine di tutta la storia, gli unici personaggi a sopravvivere sono: Akame, che parte per un viaggio e finisce nel sequel; Tatsumi e Mine, che si sposano e hanno un figlio, nonostante Tatsumi abbia a fine storia assunto l'aspetto di un drago: finale non proprio felice. Sono insieme ma lei è umana e lui non più. Un drago grosso, non un dragonborn. Sopravvivono anche Najenda, Wave e Kurome.