A Silent Voice (koe no katachi): anche noto come 'The Shape of Voice', è un lungometraggio animato giapponese del 2016 diretto da Naoko Yamada (K-ON) che sarebbe stato sulla bocca di tutti molto più a lungo se non fosse stato rapidamente spiaccicato dal successo planetario di Your Name... di cui sto ancora aspettando una versione perfetta, mi rifiuto di guardare i cessi che sono in giro adesso.
Tratto dal manga omonimo facilmente reperibile online.
E' una squisita produzione degli amici prediletti di Kyoto Animation.
La storia comincia durante le 'elementari' giapponesi: in una classe molto affiatata arriva una nuova compagna di scuola sorda. Il gruppo dei fighi della classe comincia piano piano a prenderla di mira, bullarla di brutto. Un giorno lei decide di cambiare scuola. Gli adulti si incazzano e tutti scaricano la colpa sul più figo della classe, il capo delle azioni di bullismo. Il bullo comincia a essere bullato di brutto.
Qualche anno dopo, il bullo non ha un amico e la sua vita fa schifo (non è del tutto vero, ha un'eccellente famiglia ma non la ritiene abbastanza): vuole suicidarsi. Non lo fa e decide di dedicare tutte le sue energie a riparare gli errori del passato. Va alla ricerca della ragazza sorda e degli ex-amici.
A Silent Voice è una storia strappalacrime con un'ottima sceneggiatura e animazione, soffre di due problemi giganteschi.
1) E' troppo drammatica, veramente troppo. E' una di quelle tipiche storie giapponesi dove disgrazie e valli di lacrime seguono a ogni timido sorriso e momento quasi felice,
2) Il finale... ne parliamo dopo lo spoiler.
Il gruppo di ex-amici dovrà affrontare i propri difetti personali, cercare di cambiare per diventare esseri umani migliori, fallire e scoprire di doversi accettare così come si è. Circa.
E' un bel film, si guarda benissimo ma soffre per l'eccesso di sofferenza senza tregua.
SPOILER SPOILER SPOILER
Il finale del film e quello del manga divergono tra loro, non saprei dire quale sia il peggiore.
Il finale del manga è uno di quelli odiosi con la stretta di mano finale, uno di quei finali che potrei non vedere per anni e poi intravederne uno per un secondo e sprofondare di nuovo nella sindrome post traumatica dell'aver visto così tante storie, con così tanto investimento emotivo, concludersi con i crossed lovers correre verso l'orizzonte tenendosi per mano. Non è che ogni storia d'amore debba concludersi con il coito, ma un po' di lingua sì.
Il manga finisce con la stretta di mano, ma almeno nel manga la relazione tra i due protagonisti è in qualche modo minimamente sviluppata.
Il film sembra affrontare il discorso dell'innamoramento, dedica all'innamoramento svariate scene, crea un dramma nel dramma perché lei è innamorata e lui vuole essee amici.... e poi fa come Preacher e finisce in un modo cazzone per dire che il vero soggetto della storia è sempre stato un altro e non quello. Il film finisce con il protagonista che piange perché si è finalmente redento ed è tornato un essere umano utile e sociale. Chissenefotte di quella poveretta che passa le notti in bianco a pensarlo.
Il finale del film è peggiore: è pretenzioso e inutile, sarebbero bastare un paio di istantanee a epilogo del cazzo per finirlo molto meglio.