Lupin the Third - Part 4 (Rupan sansei): altrimenti noto come Lupin the Third - L'Avventura Italiana, e lo scrivo proprio in italiano perché questa quarta (quarta?) serie di Lupin è un'inaspettata collaborazione tra TMS e Mediaset. Addirittura, la serie è andata in onda prima da noi che da loro.
Naturalmente, ho aspettato l'edizione nipponica e neppure quella televisiva.
Originariamente 24 episodi, diventa di 26 con l'aggiunta di due esclusivamente presenti nella versione home.
Lo staff produttivo è composto da parecchia gente che lavorò alle migliori e più amate versioni del personaggio di Monkey Punch: la prima serie e Cagliostro.
Non è quindi un caso che tutta la serie sia farcita da omaggi alla prima serie e a Cagliostro, in certi casi interi episodi sono praticamente riproposti/reinterpretati/omaggiati: l'episodio 13 con l'imprigionamento di Lupin, l'episodio 24 con la scena dell'orogologio e via dicendo.
Gli estimatori del personaggio troveranno molti motivi di appagamento e gradimento in questa sua ultima versione, molti di più che nella serie di Fujiko o nel successivo film di Jigen.
Sfortunatamente, questa idea produttiva fortemente impressa in tutto il progetto si comporta con caratteristiche positive e negative: da un lato è grande amarcord e piacere, ritrovare un Lupin più adulto e poetico; dall'altro è un limite autoimposto e troppo frequentemente troppo ricercato in questo desiderio di recuperare l'archetipo di allora.
La serie introduce due nuovi personaggi (volendo 3): Rebecca, la moglie di Lupin, una ricca e annoiata san marinese; Nix, un agente MI6 dalle misteriose abilità.
Entrambi i personaggi vivono episodi riusciti e altri decisamente meno, l'idea di un triangolo con Fujiko e Rebecca viene sviluppata solo raramente, mentre il personaggio di Nix scade un po' nella seconda parte della stagione.
Il nucleo principale dei ladri + Zenigata funziona alla grande come sempre.
Il setting si sviluppa attraverso tutta l'Italia, ma prevalentemente a San Marino: Milano, Roma, Venezia e una serie di ambienti neutri... Toscana.
La rappresentazione dell'Italia è un classico misto di piaceri goderecci, bel vivere, politici corrotti e mafia. Niente di originale.
Il setting presenta alcuni strani elementi fantascientifici, nella seconda parte persino steampunk.
La serie è nettamente divisa in due parti, due macrostorie sviluppate all'interno di episodi più o meno autoconclusivi, e una macro-macrostoria a unire il tutto.
Raramente ci sono rapine, nessun piano complicato: il tutto si concentra su Lupin che indaga più che rubare, in effetti si presenta una versione abbastanza eroica di Lupin più impegnato a correggere torti che a commetterne.
Tutto comunque funziona egregiamente e questa quarta parte di Lupin è certamente la migliore cosa Lupin dopo la prima serie e Cagliostro, quindi si può dire che l'esperimento sia perfettamente riuscito.
La colonna sonora riprende tutti i temi più noti di Lupin, riarrangiati in modo molto vicino agli originali. Penso sia la prima volta da non so quanto, anni sicuramente, che non salto l'opening di tutti gli episodi di un anime.