The Boy and the Monster (Bakemono no ko): uscito nei cinema giapponesi la scorsa estate, una versione decentemente fan-tradotta è disponibile già da un paio di mesi.
La febbre gialla che sembrava aver finalmente istituito una presa diretta per l'arrivo internazionale di film dall'estremo oriente è stata completamente debellata e siamo tristemente tornati al "minimo6mesi, inmedia1anno" prima di riuscire a recepire le ultime produzioni.
COMUNQUE.
E' l'ultimo lungometraggio di Mamoru Hosoda, da ormai 10 anni l'unico nome a ergersi concorrente dello Studio Ghibli... ed essendo lo status dello Studio Ghibli attualmente non chiaro, Hosoda è oggi l'unico nome per il lungometraggio d'animazione alla giapponese.
The girl who leapt through time, Summer wars, Wolf children (che non ho visto) e adesso The Boy and the Monster.
Non aspettatevi chissà quale originalità, non sarebbe il top del lungometraggio d'animazione alla giapponese se fosse originale, per essere il top di qualcosa bisogna partecipare di tutte le sue caratteristiche. Quindi: un ragazzo orfano scappa di casa e finisce a vivere in strada (non è proprio orfano orfano ma poco importa) a Tokyo nei giorni nostri; contemporaneamente, uno dei più grandi maestri d'arti marziali del confinante mondo parallelo delle bestie antropomorfe (a cui si accede facilmente attraverso un vicolo che nessuno guarda mai) sta bighellonando per quelle stesse strade e, per capriccio, prende con sé il bambino per farne il proprio apprendista.
Il maestro ha un appuntamento con il destino: il vecchio super grande maestro sta per decidere un successore, ci sono due candidati e il duello per scegliere il vincitore è alle porte.
Qui si concentra la principale incongruenza nella sceneggiatura del film.
Il maestro capriccioso, quello fatto a Orso, è inferiore al maestro fatto a... che diavola di bestia sia non mi è chiaro: un cinghialeone? Non importa. E' inferiore in tutto e per tutto: marzialmente e moralmente.
Il super grande maestro, però, vuole che Orso diventi più forte e lo aiuta in mille modi.
Cinghialeone a un certo punto glielo chiede pure perché ci sia questo smaccato favoritismo, nessuna risposta.
Il resto del film è strabanale: Orso e apprendista litigano tutto il tempo ma si amano come padre e figlio, il rapporto tra i due è di mutuo apprendimento. Il maestro impara dal discepolo anche più di quanto il discepolo impari dal maestro.
Passano una decina d'anni: nella città dei mostri tutti si grattano e anche gli scommettitori hanno smesso di sbattersi, tanto è evidente che il maestro non bandirà il duello fino ad assoluta certezza che Orso possa battere Chinghialeone.
Nel frattempo, l'apprendista è cresciuto e gli si è ribellato l'ormone: di nascosto comincia a tornare nel mondo degli umani. Ufficialmente per studiare, ufficiosamente si è trovato la squinzia.
Il rapporto tra i due, naturalmente, è al massimo una stretta di mano.
C'è un colpo di scena fenomentale nel film (rifiuto di affermare sia uno spoiler, sono sarcastico): uno dei figli di Chinghialeone è anche lui un umano! Non ha tratti animali, anzi porta un cappello con le orecchie e le zanne per sembrare un po' un animale e, di conseguenza, rendere ancora più evidente il fatto di non esserlo. In più ha poteri telecinetici. Nessuno però si è mai accorto di niente.
Il super maestro finge di averlo sempre saputo, dopo.
Dopo? A quanto pare c'è un motivo se ai mostri è detto di lasciar perdere gli umani: gli umani nascono con un peccato originale, un'oscurità nel cuore che, nel mondo degli animali, si trasforma in un super potere malvagio che fa impazzire e rischia di distruggere il mondo.
Tutti lo sanno, tutti se ne fottono: tanto non capiterà di certo a questi due simpatici umani che vivono tra di noi!
Succede.
Il figlio di Chinghialeone crolla sotto la pressione di essere troppo perfetto con una vita troppo perfetta, mentre l'apprendista con la vista schifosa... no, aspetta: se guardate bene la scena, anche l'apprendista con la vita schifosa è pronto a crollare e sganciare tutto il proprio potere malvagio MA, prima di impazzire, si ricorda di avere la figa pronta a dargliela e si calma improvvisamente.
Non si può dire che il film sia una cagata, ma è talmente privo di idee e talmente banale da rasentarlo: l'animazione non è granché, il setting non è granché, la sceneggiatura e la regia non offrono granché, nessun combattimento o azione rilevante... non è una cagata perché tutto è fatto abbastanza bene, ma senza andare molto più in là.