The Trials / Going Dark (Id, 2015): il secondo e il terzo libro nella trilogia 'The Red' di Linda Nagata sono usciti a distanza di pochi mesi l'uno dall'altro, scelta insolita, entrambi nel corso del 2015. Il primo libro era uscito nel 2013.
Curiosità: il primo libro originariamente si intitolava 'The Red: First Light', recentemente è stato ridotto a 'The Red' e basta.
Avendoli letti consecutivamente, ho preferito fare un post solo.
...anche perché il primo libro è stato decisamente migliore di questi due, decisamente in calo successivo con il terzo peggiore del secondo.
Trials si apre 4-5 mesi dopo i fatti di The Red ma, in termini di storia, è come se fosse immediatamente consecutivo. Troviamo la nostra squadra di linked soldier dove immaginavamo: volontariamente in prigione, in attesa del processo dove potranno pubblicamente rivelare tutte le nefandezze del governo e del mondo.
Il processo occupa circa un terzo del libro, diviso come il precedente in tre missioni corrispondenti (ma non completamente, anzi diversamente) a tre episodi del reality show gestito dalla divina intelligenza artificiale che dà il nome alla serie.
C'è molto meno Ghost in the Shell qui, molta meno innovazione per un romanzo che serve a chiudere un paio di sottotrame del precedente, aprire il nuovo status dei protagonisti al di fuori dell'esercito ufficiale americano... mercenari al servizio di chi? Le operazioni militari continuano a essere la forza portante della scrittura di Linda Nagata, laddove le relazioni personali diventano improvvisamente un punto di debolezza con personaggi inconsistenti, dinamiche poco interessanti.
C'è persino una forzatissima storia d'amore.
Tutto il libro segue un andamento scemo: il nostro protagonista impiega un terzo di tempo per mettere insieme un nuovo status, l'autrice passa il resto del libro a mettere quello status ripetutamente in crisi. Ripetutamente. Così ripetutamente che, alla fine del libro, quando tutte quelle novità introdotte in questo stesso libro vengono finalmente spazzate via, si prova sollievo.
Il terzo peggiora.
SPOILER SPOILER SPOILER
Pagina 1 di Going Dark, il nostro protagonista si spende in un monologo introduttivo assurdo per spiegarci (assurdo in un libro uscito così vicino al precedente) chi o cosa sia, quanto tempo sia passato dal secondo (18 mesi) e quale sia il nuovo status.
Il nuovo status è essersi improvvisamente e completamente asservito a The Red, ma soprattutto è chiaro fin da pagina 1 che il fulcro della storia sarà lo scontro tra il nostro protagonista e i suoi vecchi amici.
Tre missioni come nei precedenti ma, molto più che nei precedenti, in questo è impossibile tenere conto del rapido spostamento dei personaggi da alleati a nemici: è volontario e rende la storia intrigante, e dà l'idea di una lotta tra divinità (plurale perché The Red non è più l'unica IA in gioco) e le loro pedine umane con decisioni prese con 100 mosse d'anticipo, niente di condiviso.
Ci sono grandi motivi di interesse, nel complesso, per questa trilogia della Nagata: la gestione dei concetti scifi è di qualità e offre uno scenario complesso e correlato di futuro militare terrificante e affascinante; allo stesso tempo, però, ci sono troppe pippe mentali: la continua lotta interiore dei personaggi è eccessiva, anche considerando tutti i fattori, l'altalena tra eroe, antieroe, fanatico, miscredente, alleato, nemico, compagno, traditore, etc etc, raggiunge nel terzo libro il punto di non ritorno.
Nei pro vanno sicuramente anche le scene di combattimento: di fantascienza militare ne ho letta molto, ma la lunghezza e la profondità delle scene di combattimento a squadre in questi tre libri è una spanna sopra qualsiasi altra. Nei contro vanno le relazioni personali e una certa pochezza del finale: Going Dark si conclude, e conclude tutta la storia, con quel tipo di finale dove i protagonisti semplicemente scazzano fuori da trame che sono molto più grandi di loro. Un messaggino di speranza finale che lascia un po' di amaro e inutilità in bocca.
Alla fin fine ho letto tutti e tre i libri, mi sono piaciuti in ordine decrescente d'uscita, partendo da abbastanza in alto e, soprattutto, dando vita a un ambiente cyberpunk militare che, pur basandosi su classici temi cyberpunk presenti da decenni, li ravviva e ricolora con il gusto contemporaneo della military scifi. Una produzione rara che vale la pena leggere, con qualche difetto di troppo.