The Martian: adattamento cinematografico diretto da Ridley Scott del bel romanzo di Andy Weir del 2011. In Italia è stato chiamato 'Sopravvissuto - The Martian'... spoiler?
Il romanzo non dava questa sensazione, ma il film sembra proprio una versione spaziale di Cast Away: probabilmente il media cinematografico tende a farti concentrare maggiormente sull'attore/personaggio che sulla storia in sé.
Quindi abbiamo un Matt Damon astronauto naufrago su Marte che deve ingegnarsi a sopravvivere per 'x' tempo sul pianeta deserto, mentre da Houson cercano di trovare un modo per andarlo a recuperare prima che la 'x' scada.
La sceneggiatura del film ripercorre piuttosto fedelmente la storia originale, sintetizzando qua e là dove necessario, cercando di mantenere il grosso dei momenti più emozionanti: c'è solo un notevole (e del tutto inutile) cambiamento nel finale. Sono andato a rileggerlo per sicurezza: nel finale, in un momento molto importante (essenziale), il film scambia un paio di personaggi e fa compiere una certa azione a un personaggio invece che a un altro.
Perché? Mah... un banale giochino psicologico, un token alla parità tra i sessi?
Difficile dirlo e tutto sommato ininfluente.
E' stato ben accolto dalla critica e dai festival, dal pubblico e ha incassato un fracco di soldi, e certamente è il miglio film di Scott da Kingdom of Heaven (2005, sette film di merda da allora a questo).
Matt Damon è bravo nonostante gigioneggi un po' troppo e gli manchi quella 'dedizione' al lavoro che avrebbe risparmiato sul body double per le scene di magro. D'altra parte non è un film drammatico, solo per i film drammatici vale la pena compiere quello sforzo.
La regia di Scott è piana, senza sorprese o particolari stimoli: mostra le scene e non ricerca particolari espressioni.
E' un buon film che avrebbe potuto essere un po' più ironico e più serio allo stesso tempo (come il libro), è un po' piatto e senza sorprese ma sono due ore e passa divertenti.
Il romanzo non dava questa sensazione, ma il film sembra proprio una versione spaziale di Cast Away: probabilmente il media cinematografico tende a farti concentrare maggiormente sull'attore/personaggio che sulla storia in sé.
Quindi abbiamo un Matt Damon astronauto naufrago su Marte che deve ingegnarsi a sopravvivere per 'x' tempo sul pianeta deserto, mentre da Houson cercano di trovare un modo per andarlo a recuperare prima che la 'x' scada.
La sceneggiatura del film ripercorre piuttosto fedelmente la storia originale, sintetizzando qua e là dove necessario, cercando di mantenere il grosso dei momenti più emozionanti: c'è solo un notevole (e del tutto inutile) cambiamento nel finale. Sono andato a rileggerlo per sicurezza: nel finale, in un momento molto importante (essenziale), il film scambia un paio di personaggi e fa compiere una certa azione a un personaggio invece che a un altro.
Perché? Mah... un banale giochino psicologico, un token alla parità tra i sessi?
Difficile dirlo e tutto sommato ininfluente.
E' stato ben accolto dalla critica e dai festival, dal pubblico e ha incassato un fracco di soldi, e certamente è il miglio film di Scott da Kingdom of Heaven (2005, sette film di merda da allora a questo).
Matt Damon è bravo nonostante gigioneggi un po' troppo e gli manchi quella 'dedizione' al lavoro che avrebbe risparmiato sul body double per le scene di magro. D'altra parte non è un film drammatico, solo per i film drammatici vale la pena compiere quello sforzo.
La regia di Scott è piana, senza sorprese o particolari stimoli: mostra le scene e non ricerca particolari espressioni.
E' un buon film che avrebbe potuto essere un po' più ironico e più serio allo stesso tempo (come il libro), è un po' piatto e senza sorprese ma sono due ore e passa divertenti.
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