The Amazing World of Gumball (S01-02-03): negli anni ho visto diversi episodi dell'edizione italiana di questo cartone, trovandolo sempre irresistibile, finché non mi sono deciso a recuperarne l'edizione originale.
La Convivente lo disprezzava, ne ha guardati un paio di episodi con me e si è convertita: abbiamo guardato le tre stagioni insieme. Gumball è irresistible.
Tre stagioni, una quarta attualmente in corso e una quinta già commissionata: Gumball è in onda dal 2011 su Cartoon Network, una quarantina di episodi a stagione, episodi di 10/12 minuti l'uno.
E' una produzione americana ma è creata e guidata da un animatore franco-britannico, Ben Bocquelet.
La prima cosa a colpire è l'aspetto visivo: unico, eccezionale, strepitoso, etc etc. Ogni episodio del cartone è realizzato utilizzando tecniche d'animazione miste: i protagonisti sono disegnati a mano in 2d, altri personaggi sono in cg, altri ancora sono burattini veri e propri inseriti nella scenografia, altri ancora sono oggetti reali con particolari animati... e via dicendo. Difficile elencarli tutti.
E' più facile guardarne un episodio.
Aldilà di questa scelta estetica così particolare e assurdamente riuscita, ciò che colpisce di Gumball è la qualità delle sceneggiature: pur essendo un cartone animato tendenzialmente mirato a un pubblico adolescenziale, ogni episodio è in grado di fornire una serie di livelli narrativi non immediati che possono effettivamente essere compresi solo da spettatori adulti. Molti momenti di Gumball ricordano senza dubbio passaggi politicamente scorretti o estremamente seri dei Simpson, Family Guy o South Park.
Senza essere così aggressivi, o volgari: Gumball è sempre tenero, sempre buono anche quando è cattivo.
Normalmente sentimenti buoni come quelli profusi nella serie mi darebbero il voltastomaco, ma in Gumball sono straordinariamente genuini e deliziosi: che si tratti del bromance tra i fratelli protagonisti, o dei rapporti tra i famigliari, o della sottotrama amorosa tra Gumball e la sua fidanzatina.
Gumball è uno spettacolo da guardare, è magnifico e intelligente da seguire, è doppiato in modo impareggiabile.
C'è molta meta-narrazione, così tanta da mettere in imbarazzo Deadpool. L'ultimo episodio della terza stagione è un capolavoro in questo senso.
Gumball è un gatto blu, figlio di una gatta blu donna lavoratrice iper-aggressiva e con terribili problemi di anger management, e un coniglio rosa obeso e idiota che per stupidità sta al pari di Homer e Peter; ha una sorella super intelligente di nome Anais e un fratello adottivo di nome Darwin.
DARWIN è un pesce rosso a cui sono cresciute le gambe e si è evoluto. Era l'animale domestico della famiglia.
La struttura è quella dei Simpson e Family Guy, ma la semplice genialità del personaggio di Darwin (nome e caratterizzazione) stacca Gumball dall'essere una semplice imitazione.
Nell'ultimo episodio della terza stagione, la famiglia si trova senza un soldo per colpa del padre: gli viene offerto di sponsorizzare una catena di fast food, rifiutano perché Gumball è in una fastidiosa fase di difesa degli ideali e dei principi. Rimangono senza soldi e cominciano a perdere tutto: beni superflui, la macchina, la casa, rimangono anche senza cibo. Perdono tutto e dopo perdono anche di più: l'animazione comincia a diventare meno curata, i personaggi peggio caratterizzati, il framerate più basso. L'episodio prosegue e i personaggi diventano gli sketch della sceneggiatura, poi diventano stick figures disegnate su post it.... il resto non lo racconto.
Stiamo facendo l'album delle figurine, davvero.
Quando Gumball e Darwin si abbracciano mi viene da sorridere.
Gumball è uno straordinario cartone animato capace di presentare aspetti di vita vera e di batterli con buoni sentimenti che non risultano affettati e fasulli, buoni sentimenti che danno piacere invece di suscitare disgusto.
Anche nel panorama variegato e originale dell'animazione americana, The Amazing World of Gumball spicca per le sue caratteristiche uniche, visive e narrative.