Willful Child (Id, 2015): Steven Erikson è l'autore del famoso, mai letto da me, ciclo fantasy in 10 libri e non so quanti accessori conosciuto in italia come La Caduta di Malazan.
Qui al suo debutto fantascientifico con un romanzo autoconclusivo, ma dato il successo si discute già di un seguito, di cui si trovano scampoli online (sul sito di Tor per l'esattezza) fin dalla fine del 2012.
Cominciamo dalla dedica a inizio libro: ''For the shared love for all thing Star Trek".
Willful Child è uno spoof di Star Trek.
C'è chi l'ha odiato per l'umorismo crasso e la mancanza di rispetto verso il materiale religioso (nel senso di Star Trek), io in questo momento non riesco a focalizzare su altri titoli comici da me letti che mi siano piaciuti (senza scomodare Adams), ce ne sono sicuramente... ah, The Automatic Detective per dirne uno. Farei fatica a dirne due, sto divagando: Willful Child è uno dei migliori libri comici che abbia mai letto, in più è un libro comico di fantascienza, ed è davvero esilarante.
Di rado rido leggendo, qui ho letto ridendo e più volte. Riso leggendo.
Ci sono evidenti similitudini con Redshirts, non si scappa e anche il timing lo conferma, ma dove il libro di Scalzi si perde in cazzate metafisiche, Willful Child rimane rigorosamente se stesso: è lo Spaceballs dei libri di Star Trek.
Ci sono anche qui grosse manate di meta-narrazione e riferimenti pop alla Farscape: il Capitano, tanto per fare l'esempio più lampante, è stato cresciuto a suon di programmi televisivi americani degli anni '60/'70.
C'è tuttavia una strana forma di spessore che va a intelaiare episodi narrativi sostanzialmente autoconclusivi, che vanno a fornire il romanzo di un paio di mosse speciali nel campo della satira sociale e della parodia intellettuale.
Il Capitano ce lo dice fin da subito ma è solo verso la fine della storia che il lettore ne capisce davvero la prospettiva.
E' proprio il Capitano a essere l'elemento di originalità e non originalità della storia, fornendo allo stesso tempo il modello stereotipo necessario al fine della parodia, e un personaggio perfettamente consapevole di sé. Un realista non cinico che vede oltre le illusioni della società senza essere disilluso, è un personaggio davvero galattico.
Uccide sistematicamente tutti gli alieni incontrati e si propone sessualmente a tutti gli ufficiali femmina al suo comando: questo è il livello uno. L'umorismo crasso di cui sopra.
Doppi sensi, allusioni, l'eliminazione violenta di alieni più o meno inermi.
Il livello due rispecchia un sentimento e una poetica, sì ho detto 'poetica', che vanno a rifarsi senza mezzi termini a quel film cult super sopravvalutato ma drammaticamente interessante noto come Idiocracy.
Faccio un esempio con una briciola di background: first contact umani-alieni.
Futuro prossimo venturo, l'umanità è in quella che gli alieni chiamano 'Age of Masturbation': livello intellettuale medio a precipizio, tecnologia statica, seduti sul divano a guardare la tv.
Piccolo incidente alieno e gli umani si trovano con una botta di avanzamento tecnologico immeritato e imprevisto, quegli stessi idioti seduti sul divano si trovano con astronavi e armi spaziali a concquistare/distruggere lo spazio.
Spazio che è abitato da altre razze avanzate, più avanzate, ma spesso ugualmente idiote.
Altro esempio: per acquisire il suo comando della nave spaziale Willful Child, il nostro ha dovuto superare un test analogo al Kobayashi Maru; il nostro Capitano non ha barato, l'ha semplicemente superato in 3 giorni, laddove i migliori ufficiali impiegano 3 anni.
Non è un romanzo perfetto: alcuni degli episodi sono meno divertenti, altri sono proprio noiosi ma nel complesso è scoppiettante, esilarante, ben scritto con ottimi dialoghi, belle caratterizzazioni di alcuni personaggi (altri sono solo macchiette) e inaspettate profondità di pensiero senza però sfociare nel cazzaro come Redshirts.
Rimane, sia chiaro, una parodia di Star Trek da leggere solo se adepti di Star Trek: una conoscenza basilare di fatti pop legati a Star Trek non sarebbe sufficiente, per dire, a comprendere Willful Child.