King of Plagues (Id, 2011): questo libro è stato nella mia lista acquisti fin dal suo annuncio. E' il terzo nella serie Joe Ledger di Jonathan Maberry, i primi due (e i brevi usciti nel periodo) mi piacquero molto ma li lessi, come spesso faccio, in modo troppo ravvicinato. Non avendo voglia di leggerne il terzo immediatamente, ho finito per spostarlo sempre più in basso nella lista delle priorità... anni dopo.
Sono rimasto parecchio indietro, cercherò di recuperare perché, anche se imperfetti, i romanzi di Maberry hanno una dote quasi unica: è davvero difficile metterli da parte.
Avevamo lasciato Joe in lutto per la morte di Grace, Maberry però non è autore da divagare in cazzate e a inizio libro bastano poche pagine per vederlo tornare in sella a capo della sua unità.
...casomai non ricordaste o conosciate il setting: la serie segue le avventure di Joe Ledger, ex-militare ex-poliziotto passato al super segreto Departmente of Military Science, diciamo al Fringe division di questo mondo.
Joe è un 'super' uomo con superiori skill di combattimento e un passato tormentato.
Il suo gimmick è avere una personalità fratturata, ma non aspettatevi chissà quali profondità psicologiche, composta e all'occorrenza guidata dal 'Modern Man', il 'Cop', il 'Warrior' e il 'Killer': una specie di sequenza alla Super Sayan passante dall'uomo normale al super guerriero berserker.
Joe guida l'Echo Team del DMS e si occupa di minacce terroristiche estreme, fate conto lo SHIELD.
In King of Plagues, una società segreta di super villain chiamati The Seven Kings vuole craere il CHAOS e destabilizzare il mondo a proprio vantaggio riproducendo in un connubio di social network e mitologia cabalistica le 10 Piaghe d'Egitto.
Senza fare spoiler, tornano alcune vecchie conoscenze dal primo romanzo.
La storia è la più debole tra i tre libri, un po' troppo articolata con troppi personaggi molti dei quali finiscono per essere macchiette appena accennate; i combattimenti sono di conseguenza un po' meno e un po' meno sviluppati.
Maberry è un vero maestro delle sequenze d'azione e King of Plagues è tutto tranne noioso, ma si perde un po' in alcune divagazioni da world building non proprio riuscite.
In questo libro, Joe è accompagnato tutto il tempo dal suo fedele pastore tedesco 'Ghost'... nome non proprio originale ma super kudos per avere un cane in scena quasi tutto il tempo.
Quarto romanzo già in arrivo.