Trinity Seven: comincio notando le numerose somiglianze tra questo anime e Inou-Battle (fantasy, harem, etc etc), sottolineando però alcune fondamentali differenze. Innanzitutto il fan service qui è sovrabbondante... diciamo semplicemente che, tanto per fare un esempio, guardare la serie accanto alla Convivente mi mette a ricevere occhiatacce e commenti; secondo e più importante, il ruolo nella caratterizzazione dei personaggi è invertito: in Inou-Battle abbiamo un protagonista maschile estremamente standard, circondato da un harem eccezionalmente ben approfondito e umano; qui abbiamo un harem piuttosto classico, seppur con banale, con un protagonista molto ben caratterizzato e brillante.
Parto dall'inizio. Adattamento dell'omonimo manga ancora in corso della coppia Kenji Saito/Akinari Nao, serie in 13 episodi che coprono la storia originale fino a circa il capitolo 30.
Setting modern, scuola di magia. Il 99% dei maghi al mondo è femmina, tra i fortunati maschi c'è il nostro protagonista: mago super potente in divenire, candiato re demone pericolosissimo, etc etc.
Il setting è di una banalità travolgente, l'andamento della serie alterna il nostro protagonista tra una seduzione e un combattimento. Ecco, intanto è attivamente impegnato a sedurre le sue co-protagoniste, che non è male come variazione sul tema: invece di avere l'harem a rincorrerlo, è lui a rincorrerle (senza troppe difficoltà). La caratterizzazione non è completamente originale, naturalmente, rifacendosi non poco al cliche oggi in disuso di City Hunter: protagonista womanizer, ecchi, super figo e potente, gentile e sempre perfetto nei momenti inaspettati.
Ricapitolando: harem, fantasy con maghetti e maghette, fan service esagerato, storia stupida... questo cartone dovrebbe essere la merda suprema.
Dovrebbe ma non lo è.
E' un miracolo di scrittura di qualità, caratterizzazioni sì banali ma perfette, situazioni sì già viste ma riviste e sintonizzate con uno stile curato e divertente.
Il manga è ancora meglio.
Il regista è Hiroshi Nishikiori, quello di A Certain Magical Index, serie che a suo tempo avevo cominciato a guardare, poi mollato per eccessiva stupidità: qui ci troviamo su un terreno ovviamente molto simile, molto migliore. Il tutto è prodotto da Seven Arcs Pictures, l'ennesimo relativamente nuovo studio d'animazione passato da partecipazioni a produzione.
Mi sembra impossibile non avvenga una seconda stagione.