Sleeping Late on Judgement Day (Id, 2014): terzo libro nella serie di Bobby Dollar scritta da Tad Williams.. e probabilmente l'ultimo, se non per sempre per un po'.
Tad Williams, come ho già avuto modo di dire con eccitamente in altre occasioni, è al lavoro sul seguito alla sua EPOCALE (nella mia vita almeno) trilogia di Memory, Sorrow and Thorns.
Venti e più anni dopo, Simon e Miriamele...
Tornando a noi.
Avendo in cantiere almeno 3 libri di una nuova trilogia, seguito del suo maggiore successo, dubito che Williams troverà tempo di continuare la storia di Bobby Dollar, sufficientemente, se non completamente, chiusa in questo terzo romanzo.
Avevamo lasciato Bobby scornato dallo scontro con Eligor alla fine del secondo libro, lo ritroviamo circa come al solito: ubriaco, determinato, abbattuto, pronto a scontrarsi ancora una volta con i principali poteri di inferno e paradiso.
In ordine di apprezzamento personale per i tre libri, questo è il secondo migliore (il primo è il peggiore): Bobby è braccato un po' da chiunque, dall'ultimo neonazi sulla faccia della Terra al più alto Angelo nelle sfere celesti, passando ovviamente per vari gironi infernali, tutti vogliono la testa di Bobby. Anche i suoi amici cominciano ad averne un po' le palle piene dei suoi casini, specialmente quelli che sanno che il suo unico reale interesse in questa guerra è trovare il modo di ricongiungersi alla sua amata.
Leggere questa storia potrebbe avermi, dopo tanti anni, messo il cuore in pace con Preacher di Garth Ennis: non completamente ma, più vecchio, posso cominciare ad apprezzare realmente lo shift nel focus di entrambe le serie. Cazzofrega dei casini dell'aldilà, basta trovarsi bene neldiqua... indipendentemente dall'aver speso centinaia e centinaia di pagine per raccontarti una storia, e poi dirti che in realtà la vera storia era un'altra.
In ogni caso: c'è un lieto fine aperto, abbastanza lieto da soddisfare e abbastanza aperto da poter tornare sui personaggi in qualsiasi momento, dovesse risultare troppo difficile all'autore concentrarsi sul suo ritorno a Osten Ard.
Un quarto libro ci starebbe molto bene, per la cronaca, perché la caratterizzazione di Bobby in questo ha davvero raggiunto qualità interessanti e fuori dall'ordinario.
Magari tra altri 20 anni.