Miyamoto Musashi SP: non sono un esperto di tv giapponese, anche nei miei momenti migliori al massimo avrei potuto raccontare qualche generazione di Kamen Rider, ma ritengo che l'abbreviazione 'SP' stia per Special Program, una specie di tv drama special, film per la tv.
Produzione TV Asahi ultra lussuosa, due parti dedicate alla vita (al mito) di Miyamoto Musashi.
Ora, la storia la conosciamo tutti: personalmente l'ho letta e vista in così tante versioni che ne ho perso il conto.
Se volete un riferimento generico, questo tv drama è molto più basato sul famoso manga 'Vagabond' di Takehiko Inoue, inspiegabilmente ancora in corso e smesso di seguire tempo fa, che sul romanzo di Yoshikawa.
Molte delle scene iniziali, specialmente nel primo episodio, sono prese pari pari dal manga.
Takezo e Matahaci a Sekigahara, la madra di Matahaci che lo perseguita, Otsu e il flauto, etc etc.
Laciamo stare, non è un difetto: solo una constatazione.
Nel corso delle quattro ore complessive vediamo tutti i principali duelli: gli Yoshioka (con tanto di combattimento di gruppo da Vagabond), brevemente gli Hozoin e, come di consueto, tutto culmina e finisce con il duello contro Sasaki Ganryu Kojiro.
La storia è realmente arcinota, passiamo oltre.
E' un dato di fatto che questa produzione televisiva sia molto più bella e ricca di molte produzioni cinematografiche. Mi è piaciuta molto grazie agli ottimi attori e agli ottimi combattimenti, i dialoghi non sono il massimo ma è un difetto tipico dei drammi in costume.
La regia è curata da Ryosuke Kanezaki, oltre ad altra roba per la tv è stato assistant director per Takashi Miike nel remake di Hara-kiri. Una regia molto dinamica fatta di veloci movimenti di macchina degni dei più frenetici action americani, riprese perpendicolari dall'alto, riprese di combattimenti a 'pannello' tipo Snyder in 300, altre simili.
Gli unici reali difetti sono da ritrovare nell'utilizzo di inutili fondali in cg, inutili e aberranti, e negli estenuanti dialoghi del Musashi spirituale alla ricerca di se stesso... non è solo il problema dei drammi storici e del modo di parlare dei samurai, qui c'è anche un'aggiunta di eccesso da prodotto drammatico televisivo un po' soapoperoso.
Quando però combattono è tutta un'altra cosa. Non immaginatevi i classici duelli tra samurai di Toshiro Mifune, né quelli reinterpretati moderni di un 13 Assassins o quelli pop di Samurai Fiction, o quelli spirituali di Yamada. I combattimenti di MM SP sono molto hongkonghesi con molti passaggi misti di lotta con spada e corpo a corpo, molti calci e pugni e prese, molte spinte e proiezioni, molta agilità e salti e piroette.
Belle coreografie, un mix di influenze molto originali che dà al tutto un notevole carattere personale.
Il cast è notevole, indico solo i più interessanti: Musashi è interpretato da Takuya Kimura, fisicamente non la scelta più adatta ma agilissimo e, forse, il Musashi atleticamente e tecnicamente più bello che si sia mai visto (non parlo di tecnica di spada, ma di manate). Kimura è un attore molto famoso per questi SP, la sua carriera è piena e i titoli in cui ha lavorato sono tra i più famosi del 'genere', personalmente lo collego più volentieri al recente adattamento live action di Space Battleship Yamato.
Teruyuki Kagawa è Takuan, bella faccia; Toshiyuki Nishida è il capo monaco di Hozuin.
Senza ombra di dubbio però, la parte del leone è quella di Ikki Sawamura/Sasaki Kojiro: il miglio Kojiro di sempre. Carismatico e figo al punto da eclissare completamente Musashi. Era in 13 Assassins ma è un altro attore molto attivo in tv.
Non ci sono molti samurai belli negli ultimi tempi, qui c'è da essere contenti.