The Monkey King: annunciato da tempo come il Signore degli Anelli cinese, mega-produzione HK-China con Donnie Yen nel celeberrimo e abusatissimo ruolo di Sun Wukong (Son Goku per gli amici di Dragonball), successone da record a Pechino, cagata pazzesca.
Non so perché, nella mia testa, era andata a formarsi la convizione che sarebbe stato una specie di nuovo Tsui Hark.
Invece è un'aberrante due-ore di pessima computer graphic, persino inferiore a quella giapponese e quindi anni luce da quella a cui siamo abituati in occidente, dialoghi stupidi e combattimenti insipidi... ammetto che ci sia un grosso problema culturale qui. Diversità culturale intendo.
Il Monkey King di Donnie Yen non è l'uomo con la coda a cui ci hanno abituato gli anime e le versioni più recenti del personaggio, si basa sull'interpretazione classica del personaggio, è quindi effettivamente una scimmia in origine. Conseguentemente ci sono due ore di movimenti scimmieschi, comportamenti e atteggiamenti scimmieschi (secondo la visione orientale dell'animale), due ore di Donnie Yen con trucco, costume ed esagerata recitazione scimmiesca. Piacerà ai bambini cinesi suppongo.
Premesso essere già programmato il seguito, The Monkey King racconta la storia dall'origine di Sun fino all'imprigionamento sotto il palmo di Buddha (prima parte/prologo di Journey to the West), passando quindi per l'allenamento dove impara le 72 trasformazioni, il ritrovamento del bastone magico, l'assunzione tra gli dei, successiva rivolta e pentimento.
Regista: Cheang Pou-soi, un tempo regista di filmoni marziali violenti come Shamo e Dog Bite Dog, qui asservito a effetti speciali 3d.
Oltre a Donnie Yen, il film è farcito di vari attori famosi: mi limito a citare Chow Yu-fat nel ruolo di Dio e Aaron Kwok in quello del Diavolo... rispettivamente Jade Emperor e Bull Demon.
Noioso, palloso, altri -oso negativi con spicco su brutto-computer-graficoso. Non è un fumetto: un fumetto può essere disegnato male e avere una bella storia, un film visivamente orrendo è tale.