infodump: ho già accumulato abbastanza altra roba da giustificare un infodump.
Cominciamo con videogiochi. NBA 2k14: questo gioco l'ho preso insieme alla PS4 mesi fa, è l'unico acquisto che feci tra i titoli di lancio, ci ho giocato contento per parecchio tempo grazie all'ottimo career mode e la squisita giocabilità, bella grafica, etc etc. Un sacco di complimenti. Perché non un post pieno? Perché la mia esperienza di gioco è stata funestata due volte dal famoso errore-crash-corruzione-salvataggio di cui sono stati vittima divesi giochi PS4, la cosa mi ha leggermente irritato e me la sono anche presa.
Trial - Fusion: ero un campione di Excitebike, con i miei amici passavamo ore a disegnare percorsi complicatissimi e scontrarci sui temi di percorrenza. Fine. Quello fu il top irraggiungibile della mia esperienza con i giochi di 'moto' dove si accelera/frena e sposta il peso in avanti/indietro: la serie Trial e, presumo, quella di Joe Danger non potranno mai arrivare a quel livello. Child of Light: schifo i giochi dove il personaggio protagonista è una donna, figurarsi quelli dove è una bambina. Ho comunque voluto dare un'occhiata a questa specie di jrpg prodotto da Ubisoft Montreal, dalla grafica così particolare (non di mio gusto): ho giocato una mezz'ora poi l'ho disinstallato. E' bellino a vedersi, se piace questo stile da illustrazione per bambini, è bellino a giocarsi, se piace il classico combattimento a turni con active time e influenze elementali, ma il resto è inadatto ai maggiori di 16 anni, maschi.
Libri, ho iniziato e abbandonato, nell'ordine: The Chrysalids di John Wyndham, celebre autore dell'eccezionale 'Il Giorno dei Trifidi', romanzo successivo al capolavoro, post-atomico con società rurali di fanatici religiosi e mutanti dotati di poteri. Sembra la trama di un fumetto sudamericano. I protagonisti sono molto giovani, lo stile narrativo è sempre valido ma i concept sono troppo vecchi per trovare appeal (diversamente dai Trifidi). We Are All Completely Beside Ourselves di Karen Joy Fowler (quella di The Jane Austen Book Club) è una storia di indentità, diritti degli animali, scimmie e donne, di esperimenti educativi e umorismo (non di mio gusto): se ne parla molto bene, sono arrivato a scoprire il colpo di scena sull'identità della sorella della protagonista, perso interesse. No Hero di Jonathan Wood è un action-commedia sovrannaturale che ricorda molto la serie The Laudry di Stross, senza neppure avvicinarvisi per qualità di scrittura e intelligenza: se non fossi pieno di roba da leggere avrei potuto arrivare in fondo.
Concludiamo con un po' di Giappone: per tornare a essere completamente immerso in cagate nipponiche come negli anni migliori, mi manca ancora di ricominciare a guardare le serie tv giapponesi. Ho dato un'occhiata in giro, ho visto che sono usciti dei nuovi Garo, dei nuovi Ultraman e, ovviamente, dei nuovi Kamen Rider: non volendo però cedere agli eroi mascherati, ho provato a guardare i primi 4 episodi di Yusha Yoshihiko, serie fantasy-comica con molti riferimenti diretti a jrpg come Dragon Quest, pochi soldi, pessima recitazione e umorismo eccezionalmente stupido. Ne hanno fatto due stagioni ed è considerata molto bene, il problema dell'umorismo giapponese è però insuperabile.
Il manga di Bokurano è composto da 11 volumi il cui grado di depressione fa impallidire quello della serie tv.. visto che parliamo di roba di qualche anno fa: un gruppo di mocciosi viene ingannato a partecipare a un gioco. Il gioco consiste nel guidare un super robot e combattere duelli contro i super robot provenienti da terrea alternative: il pilota del robot che vince, muore, il pilota del robot che perde condanna a morte tutto il proprio universo. Dilemmi morali per un manga per adulti dove muoiono tutti. Disegni discutibili, narrazione pesante, idea coraggiosa molto ben sviluppata: non è un manga di robot, è un dramma psicologico molto tosto.