Warrior:  sì... dunque: Warrior. L'anno scorso è uscito un film con Christian Bale e Mark Whalberg, The Fighter, storia drammatica di due fratelli pugili in competizione tra loro, famiglia disastrata alle spalle e lotta per il successo e la redenzione.... Warrior è la storia drammatica di due fratelli combattenti nel mondo delle Mixed Martial Arts, in competizione tra loro e con famiglia disastrata alle spalle, lotta per il successo e la redenzione.
Non so se ci sia una parola sola per indicare chi lotta nel circuito UFC e affini... Mixer? Forse no.
E' un bel film con belle scene di combattimento spettacolarizzate al punto giusto, i due fratelli sono caratterizzati in maniera molto semplice e opposta: ex-marine super prestante e pieno di rabbia stile toro scatenato, professore di fisica che rischia di perdere la casa e punta tutto sulla tecnica perfetta.
Principale motivo d'interesse è Tom Hardy, da Bronson a Inception, a Bane nell'ultimo (annunciato) Batman di Nolan: il fisico è possente con alcuni dettagli che lo fanno assomigliare a un Bull Terrier, il massimo nella resa nel minimo della massa. C'è anche della vera recitazione nei suoi occhi e generica espressività.
Parlando degli attori è necessario citare Nick Nolte, il padre dei due, ex-alcolista violento che ha incontrato Dio e cerca perdono. Alcune scene del film sono molto patetiche e risulta facile paragonare la Pittsburgh di Warrior alla Philadelphia di Rocky, c'è molta sensibilità nascosta e animi feriti in questi personaggi tutti d'un pezzo, brutali combattenti. Il risultato è una rappresentazione del machismo come armatura dietro cui nascondersi, non originalissima come idea ma rara a vedersi mostrata con questa chiarezza.
Alcuni passaggi della sceneggiatura avrebbero potuto essere migliori: il peso massimo ''Koba'', interpretato da un Kurt Angle mai così in forma è un personaggio del tutto privo di senso e sostanzialmente inutile nell'economia del film; la resistenza sovrumana alla Rocky del fratello che non è Tom Hardy è una componente che ben valica i limiti del realismo, il prevedibile scontro fratricida avrebbe potuto essere gestito meglio...
sono comunque errori ''da poco'' in una struttura registica solida punteggiata qua e là da accenni artistici interessanti: bella l'idea di optare qua e là per la ripetizione immediata di alcune scene, come a mostrare una realtà parallela e un diverso esito dei dialoghi, solo per poi confermare la scena praticamente identica alla prima versione e pestare duro sull'ineluttabile destino che minaccia e schiaccia i protagonisti.
Ogni scelta messa davanti a loro, sembra dire il regista, è una scelta fasulla perché solo una delle opzioni è ''per il meglio'': le altre sono tutte rese e non esiste resa per i Mixer (poi alla fine si arrendono tutti).
Il regista di questo spettacolo fuori dal comune è Gavin O'Connor, pochi film all'attivo... tra questi l'indimenticato/bile polpettone sportivo ''Miracle'' con Kurt Russell di cui parlammo anni e anni fa (quello sulla nazionale di Hockey che vinse le Olimpiadi del 1980).
Attori ok, regia ok ma se non fosse per l'essere applicata al mondo delle MMA sarebbe piuttosto simile a tutti i suoi predecessori.. Fighter, Wrestler e compagnia.
Quest'ultimo pensiero pone una questione: il wrestling è andato, la boxe è andata, mma andata.. qualche sport marziale non asiatico rimane? Lotta Greco-Romana? Un ritorno di Kickboxer?