Rizzoli and Isles (stagione 2): non so che dire, questa certo non dovrebbe essere il mio genere di serie... eppure.
Avevo già visto qualche episodio della prima stagione, ''visto'' ovvero adocchiato nel computer qui accanto (quello della Convivente): niente di che; la seconda stagione è un grande passo avanti, potrei anche aver prestato più attenzione io: prendetela come volete, è una gran bella serie poliziesca che, non certo per la prima volta, tenta la via femminile dell'amicizia tra donne etc etc. A differenza dell'orrendo Murder Club (credo abbia chiuso), tanto per citare un esempio recente, qui il risultato è effettivamente originale e fresco, due meriti principali: le sceneggiature non proprio originali in fatto di thrilling sono squisite nei dialoghi e nella rappresentazione delle dinamiche personali, le due attrici (e il cast di contorno) sono spumeggianti.
Intro: serie tv della TNT arrivata alla seconda stagione, budget ridotto con episodi ricchi ma limitati quantitativamente (25 episodi in tutto, 10 nella prima), terza stagione già annunciata per la prossima estate con 15 nuovi episodi; la serie è basata su una serie di romanzi scritti da Tess Gerritsen, autrice sino-americana inizialmente specializzata in romanzi rosa poi passata al medical drama, infine alla presente serie nel quale (evidentemente) convoglia tutta la sua precedente esperienza. Sono molto tentato dall'acquisto di un di questi libri.
Cosa volete che vi dica? C'è la solita macro-trama che unisce alcuni episodi chiave all'interno della stagione e delle stagioni tra loro, nel caso specifico è molto debole ed evitabile: Rizzoli and Isles dà il meglio di sé negli episodi autoconclusivi che mettono in mostra il rapporto di tutti i giorni tra questi personaggi speciali ma al contempo molto umani e accattivanti.
Il finale della seconda stagione è un cliffhanger molto bastardo che insiste su quanto detto poco fa: nei momenti di più alta crisi, quando gli sceneggiatori si dedicato ad aggiungere dettagli a quella che dovrebbe essere la Storia della serie, le cose non vanno per il verso giusto, si scade sul drama da quattro soldi e si finisce per ricorrere a mezzucci privi di originalità. In pratica bisognerebbe guardare la stagione saltando il primo episodio, l'ultimo e il mediano: gli altri offrono un misto di toni drammatici e comici oggi impareggiabili.
Non c'è quell'ansia drammatica e violenta da Criminal Minds, non c'è quel patetismo tragico da NYPD Blues e affini, manca la leziosità di certe serie procedurali ad alto budget: qui funzionano i personaggi e la ''normalità'' delle situazioni.