Simon Dark: questa è stata la settimana Steve Niles nel mondo ridente dei comics americani, il cupo autore di tanti horror ha portato a conclusione il suo interessante progetto sviluppato per DC Comics, durato 18 albi. 15 numeri più longeva di quanto fosse lecito aspettarsi: il pubblico DC ha apprezzato questa curiosa incursione Vertigo pubblicata sotto l'etichetta principale, ambientata a Gotham e completamente slegata dalla continuity del DCU. Un tentativo horrror-macabro fuori dall'imprint per adulti, una storia per adulti spacciata per fumetto mainstream, un progetto stravagante e rischioso per l'editore. Simon è un giovane mostro di Frankenstein, o qualcosa del genere: la sua natura è molto più fortemente mistica e alchemica, la sua storia si intreccia con gli abitanti di un quartiere di Gotham tra poliziotti con segreti e sette sataniche: imparando sulla propria essenza Simon scoprirà l'umanità e bla bla. Il soggetto non è il massimo, come in quasi tutte le storie di Niles le premesse sono banali e non originali, è la narrazione e lo svolgimento a dimostrare come argomenti apparentemente triti possano ancora regalare espressioni e idee nuove. Simon Dark gode oltretutto dei disegni di un Hampton in stato di grazia, da tempo non lo si vedeva così concentrato e squisito nel disegno.

City of Dust: nuovo progetto concluso per Radical Comics, la collaborazione con Steve Niles segna un'impennata aggressiva e impressioante dopo il leggero flop di Freedom Formula; ancora una volta l'editore sceglie una matrice fantascientifica: sia in un futuro prossimo venturo a mezza via tra Blade Runner, Fahrenheit 451 ed Equilibrium, lurida megalopoli ad alto inquinamento con pioggia, per raggiungere la pace umana la Legge ha deciso di bandire ogni forma di fantasia imponendo un positivismo razionalisto estremizzato. E' tutto bandito: dal Cristo a Cappuccetto Rosso, è un crimine pregare o immaginare. Philip Krome è un poliziotto, i poliziotti hanno il jet-pack, e va in giro facendo il suo lavoro, facendo rispettare la legge: suo padre è un criminale detenuto, un contrabbandiere di letteratura e arte, Philip l'ha fatto arrestare anni prima. Nei vicoli bui si aggirano mostri, creature fantastiche che non dovrebbero esistere e che minacciano di mettere in crisi il mondo di Philip e il Mondo tutto. City of Dust è ancora una volta uno dei migliori comics americani e comics in generale, Radical Comics sta tentando l'impresa impossibile di fare solo bene.

Epilogue: nonostante le nuove collaborazioni e contratti, il successo, Niles non dimentica i vecchi amici. Firma per IDW, che comunque è casa editrice in fortissima ascesa, una storia di vampiri slegata dal suo 30 Days of Night (giusto per citarla, si è conclusa questa settimana anche una nuova miniserie, scritta e disegnata da Lapham, proprio su 30 Days: non ne parliamo, non ne vale la pena). Epilogue ricalca fedelmente la trama di tante storie di Lupi Mannari, una famiglia in campeggio viene aggredita da mostri orribili: muoiono tutti tranne l'uomo, che resta infettato dai mostri. Non licantropi ma vampiri. Tornato a casa decide di diventare un eroe. Tipo Morbius. Molto splatter, a parte questo un progetto dimenticabile da ricordare solo all'interno dei recenti vagiti superomistici tentati da IDW, di cui parleremo ancora.

Sir Apropos of Nothing: restiamo in casa IDW, cresciamo la miniserie a cinque albi, cambiamo autore e parliamo di Peter David. Qualche fan dell'autore saprà che è anche scrittore di romanzi, tra le sue creazioni la serie di Sir Apropos, heroic fantasy parodistica. Il fumetto riprende il genere e scherza amichevolmente la Torre Nera, Harry Potter e tanti altri. Lettura simpatica.

Ferryman: eccoci a uno dei rari progetti Wildstorm non supereroistici o videoludici di qualche valore, scopriamo anche come si teneva impegnato Marc Andreyko tra un numero di Manhunter e l'altro; storia horror di poliziotti e patti col diavolo, il solito splatter. Nulla di originale ma lettura sopra la media per il genere.

Top Ten - Season 2: Gene Ha e Top Ten sono stati per qualche anno sinonimo del migliore ultimo Alan Moore, DC Comics continua a tenere vivo il marchio ABC nonostante non abbia più niente a che fare con l'Autorone, i risultati sono via via più mediocri. Top Ten 2 non aggiunge né toglie granché, quattro soli numeri non hanno proprio senso per un soggetto così complicato e vasto.

X-Men - Noir: si conclude la primi miniserie del nuovo progetto Marvel Noir, i supereroi Marvel descritti e ambientati sotto le atmosfere del Noir.... non l'avreste mai detto, eh? Agli X-Men tocca il primo giro di danza, il risultato è medio: bella l'idea, meno riuscita la rappresentazione, colpa di un team creativo poco affiatato con disegni anonimi e spesso causa di confusione, testi insipidi. Nessuno ha poteri, gli X-Men non sono mutanti, sono sociopatici. Come dicevo, l'idea è buona. Non come la serie di Spider-Man, team creativo ottimo, idea pessima (lì ci sono i poteri).