The Un-Men: avrei voluto scrivere questo post parlando anche di Vynil Underground ma non mi risulta sia uscito quindi cederò su una possibile simmetria; cancellata dopo 13 albi, appena all'inizio di un nuovo story-arc, l'avventura in Vertigo dello quasi-scrittore John Whalen chiude con la coda tra le gambe segnando una nuova sconfitta nel lancio di nuove regolari per l'editore. Gli Un-Men risalgono a Swamp Thing e ai vari filoni weird sviluppati negli anni da DC, sono dei freak e vivono nella libera città-stato dei freak comandati da uno scienziato pazzo che i freak li crea. Protagonista della storia è un agente governativo albino utilizzato come collegamento tra gli USA e i freak. Niente di particolare, qualche vuoto di troppo nello sviluppo delle trame con alcuni singhiozzi logici difficilmente digeribili e nessun percepibile filo conduttore. Chiusura attesa fin dai primi albi.

Lost Boys - Reign of Frogs: qualche tempo fa abbiamo parlato del seguito al famoso film, tra l'uno e l'altro si colloca questa miniserie uscita per Wildstorm nella quale si riprendono certi elementi visti nel primo e si spiegano premesse non chiare dal secondo. Ovvietà. Avrebbe potuto essere peggio, DC-Wildstorm continua a stupire per il tenore medio delle sue serie su licenza.

Hercules: si conclude anche la seconda serie di lancio per Radical Comics, la mia preferita e quindi la mia migliore in una gara a due dove la seconda arrivata (Calibur) da lunghezze all'ottanta per cento del mercato americano. A differenza di Caliber troviamo almeno un nome molto noto nel team creativo, Steve Moore autore inglese tra AD e Doctor Who. La serie punta a una rappresentazione storica, o almeno all'impressione di realismo e accuratezza: la Grecia classica è violenta e barbarica, forse un pò hyboriana ma affascinante e squisita nella veste artistica; Hercules è uomo o semi-dio? Non si capisce, forse, non si capisce. Hercules e la sua banda di mercenari raggiungono le terre di Tracia alla ricerca di fortuna, finiscono assoldati come istruttori per insegnare le tattiche e il sistema bellico greco agli arretrati traci: da lì a far scorrere litri di sangue il passo è brevissimo. Rispetto a Caliber questa serie mostra i denti e un'impostazione molto matura con tanto di sesso, dialoghi crudi e brutale violenza. Due centri olimpici per Radical Comics, solo un mero gusto personale può dichiarare superiore l'eccellenza di Hercules su Caliber

Fables: no, questa volta e per fortuna non si tratta di una chiusura. Fables gode ancora di ottima salute nonostante si profilino per il futuro, a causa di una comprensibile stanchezza del team creativo, qualche inevitabile cambiamento: il settantacinquesimo numero della testata conclude la lunga trama portante sviluppata fin dall'esordio. La guerra tra Fabletown e l'Impero finisce, Fabletown vince e l'Avversario (Mastro Geppetto) finisce costretto ad armistizio e forzatamente serrato nei ranghi urbani delle ex-favole ribelli. Willingham e Bachalo e Jean sono favolosi, portano avanti i colori Vertigo riuscendo a mantenerla in attivo nonostante l'ultima crisi protratta: Fables resta tra le dieci serie a fumetti americane da seguire per forza per poter capire e seguire l'evoluzione culturale del media.