Infinity Inc.: l'ultima avventura di Peter Milligan è durata più di quanto immaginassi, debole fin dai primi numeri si è trascinata stancamente fino al 12esimo senza raggiungere un finale e chiudendo il capitolo Everyman con una trovata becera e sciocca. Si sarebbe potuto tranquillamente e più semplicemente ''dimenticare'' il tutto e lasciar perdere l'intervento del Dark Side Club. Il secondo volume di Infinity Inc. avrebbe voluto raccontare le vicende di un gruppo di superproblematici scarti del progetto Everyman Project visto in 52: ognuno a modo suo psicotico a partire dalla sempre più decentrata nipote di Steel, a dirigere fuoricampo le operazioni del gruppo lo stesso John Irons. Tutto da rifare: i personaggi vanno messi in ghiaccio e tolti dal ciclo dei respawn, nell'ultima pagina viene promesso un ritorno in attività di Steel (cosa buona). Milligan ci ha provato, si è buttato sull'ennesima replica del suo X-Force mancando completamente il bersaglio: caratterizzazioni vaghe e inutilmente complicate, gender-bender, logica narrativa discutibile.