Raven: miniserie in cinque albi scritta da Wolfman, uno che di Titans se ne intende, e disegnata da un povero demente mangamericano di nome Damion Scott. La serie si legge ma non si riesce proprio a guardare: scopriamo qualcosa dell'anno perso di Raven tra vita normale a scuola, continuity interna del personaggio assai dubbia per una questione di età globale dei Titans, e soliti affari mistico-demoniaci. Altamente evitabile.

The All-New Atom: ne abbiamo parlato qualche mese fa per segnalare l'arrivo ai testi dell'ottimo Remender. Non è bastato, nonostante in pochi mesi l'autore sia riuscito a ristabilire il set e lanciare una trama a mio avviso molto convincente calibrata su toni più interessanti e vicini alla connaturale fantascienza del personaggio, con il numero 25 la serie si è conclusa. Inutile fare del sarcasmo su quanto il personaggio da un'idea di Grant Morrison, sia apparso scarso fin da principio: ora in casa DC, con la fine della serie ci troviamo proprio così, si respira aria complicata con due Atom in attività, di cui il secondo (l'ultimo) mutato e dotato di poteri ''nuovi'' da esplorare. Lo storyarc finale non ha preso in minima considerazione le vicende dei Challengers, considerando poi come Donna Troy sia da poco tornata in seno ai Titans (e Kyle a OA) sembrerebbe legittimo ritenere anche quel gruppo definitivamente sparito prima di partire: Jason resta nel sottobosco di Batman RIP pronto a far tirare un sospiro di sollievo o un singulto di rabbia sulla scacchiera del predetto Morrison. Nel presente momento di grande difficoltà DC, vendite continuamente in calo, ''sfoltire'' sembra la parola d'ordine necessaria: mi aspetto molte ulteriori chiusure parallelamente a Final Crisis.

The Dark Tower - The Long Road Home: squadra che vince non si cambia, forte dello stesso confermatissimo team supervisionato da King stesso, Marvel ha concluso la seconda miniserie dedicata all'epica della Torre Nera. Le vendite non sono state buone come per la precedente, ma decisamente incoraggianti: tanto da garantire la contemporanea uscita del classico handbook e l'acquisizione dei diritti per trasporre a fumetti anche la serie di The Stand. Problema e forza delle mini probabilmente la decisione di trattare argomenti originali, inserendosi in un punto non toccato dalla vicenda narrata da King, ovvero il ritorno a casa dopo la storia della prima mini. Flashback che King non aveva sentito di dover raccontare. L'atmosfera è giusta ma alcune libertà prese da Furth e David sembrano togliere qualcosa al Roland del deserto, e non è un buon risultato; inoltre l'arte di Lee e Isanove avrebbe dovuto restare vincolata alla prima mini, senza riproporsi invariata: la Marvel ha naturalmente cercato di raddoppiare, alla fine ci ha comunque guadagnato ma farebbero bene a fermarsi qui.

Kill All Parents
: one-shot di Image che segnalo senza voler perderci del tempo per la gradevole scrittura e cura realizzativa, parodia tragica che accomuna le origini di tutti i supereroi orfani desiderosi di riempire il vuoto combattendo il crimine.