Omero, Iliade: 6 Luglio 2008, né Baricco né la sua opera sono oggetto e soggetto di siti ufficiali né non ufficiali. Cresce lo sconcerto per un paese che continua a rifiutare la messa online anche del numero di volte in cui ogni cittadino sollevi l'asse del cesso. Mi sembra di vivere in quella pubblicità del National Geographic, o era il Discovery Channel?, dove l'inventore dell'ombrello andava in giro con l'ombrello e tutti lo guardavano come fosse un pazzo; oggi tutti hanno un ombrello e spesso la gente con l'ombrello guarda male quelli che vanno sotto la pioggia senza ombrello, io lo faccio (andare senza ombrello) ma solo perché sono quasi sempre fuori con il cane e non mi sembra giusto che si bagni solo lui (inoltre con una mano occupata dal guinzaglio, preferisco avere l'altra libera altrimenti raccogliere i marcatori marroni diventa sempre un'impresa): quelli invece che non lo fanno perché a) gli piace bagnarsi b) sono anticonformisti c) sono esibizionisti d) hanno qualche problema ideologico/religioso a riguardo sono dei pirla perché l'ombrello è utile, non è una scelta, è pratico. Come lo specchietto laterale destro. Baricco non ha il sito. I fan di Baricco non gli fanno un sito, c'era ma è offline. Baricco è un pirla, quando lo senti parlare vorresti tirargli dei sassi, però scrive graziosamente e sono più volte cascato sui suoi libri: questo poi è un qualcosa di particolare. E' la rielaborazione di una lezione/spettacolo in stile Benigni tenuta tempo fa dall'autore. Si prende la traduzione italiana accreditata di Mara Grazia Ciani, si gira tutto in prima persona trasformando di fatto l'epica omerica in una serie di monologhi ogni volta parlati da protagonisti diversi (in alcuni casi 2, 3 voci insieme, alternate, nello stesso capitolo), si fa i leziosi mettendo in corsivo le parti aggiunte da Baricco per ''spiegare meglio o di più'' (come se il resto dell'operazione fosse direttamente su licenza della Ciani). Non importa. Importa il prodotto finito: Baricco riesce a non trasformare il tutto in una presa in giro ''dumbed down'' per il grande pubblico, anzi mantiene e rinvigorisce tutti quegli elementi di piagnisteo e strazio meridionale tipico greco perfettamente consoni all'originale e sempre sgarbati a ricordarsi. Non è 300. Non ci sono tanti rambi achei e tanti commando troiani: ci sono invece tanti ken il guerriero pronti a versare lacrime per ogni uccello caduto dalla parte sbagliata del fiume, o per il vecchio padre lumacoso. Si può solo apprezzare la verità di un tempo quando gli eroi erano isterici effemminati con il cervello incasinato pronti a fuggire come struzzi o caricare come berserk solo sulla base di una parola in rima, pronti a mollare famiglia e trono e vita per correre dietro il culo di una donna o di un ragazzino, con la lacrima facile e una vanitosa predilezione per l'oro. Tanti Gattuso, nessun Brad Pitt.