Dark Sector: ci sono in questo gioco alcune sviste di programmazione che lasciano interdetti, si parla di un titolo dal discreto hype nato ben 4 anni fa come primo videogioco (allora) next-gen, uscito recentemente dopo tutta una serie di trasformazioni rispetto al concept originario. Il video uscito allora mostrava una missione stealth a bordo di una nave spaziale, il gioco poi uscito è un action in terza persona rispecchiante tutti i moderni canoni del genere: in definitiva potremmo definirlo come il primo videogioco a raccogliere e serializzare gli elementi di gameplay forti immortalatisi nei due fondamentali dell'ultima stagione videoludica, Resident Evil 4 per la visuale sopra la spalla e la funzionalità dei combattimenti, e il sistema di cover di Gears of War. Questi i fatti comuni sul gioco, adesso passiamo allo specifico: in Dark Sector impersoniamo un super agente infiltratosi in una qualche immaginaria regione sovietica per assassinare un paio di persone, tra cui un bastardo scienziato pazzo autore di un turbolento virus che potremmo chiamare techno-organic virus in onore di Cable. Il primo capitolo e mezzo del gioco ci vede impegnati nel più classico degli shooter nasconditi-sparagli-avanza, poi la sceneggiatura vuole che si venga infettati: qui parte il gioco vero e proprio. Nota a margine: il primo capitolo e mezzo sono in bianco e nero, al momento dell'infezione partono i colori. Il braccio destro diventa metallico e, finalmente, diventiamo capaci di utilizzare il fulcro di tutto Dark Sector: il Glaive di krulliana e bladiania memoria. Ora, come potete osservare nell'home page del gioco o in qualsiasi immagine, il glaive di Dark Sector è parecchio sovradimensionato rispetto allo standard, per una maggiore soddisfazione. Cosa possiamo fare con il glaive? Puntare e tirarlo; puntare, caricare e tirarlo fortissimo per una super soddisfazione; puntare più o meno, tirarlo, e poi guidarlo per una super-super soddisfazione; tirarlo nel fuoco, tirarlo nell'elettricità, tirarlo nel ghiaccio, riprenderlo, puntare e tirarlo contro qualche povero bastardo o elemento dello scenario per trasportare l'elemento raccolto dal glaive al successivo bersaglio. Il glaive può da molto presto essere usato per raccogliere roba lontana o irraggiungibile, siano armi, munizioni o soldi. Il combattimento in Dark Sector offre molte possibilità. Il protagonista nel corso della partita può indossare due configurazioni da battaglia switchabili a volontà: pistola nella sinistra e glaive nella destra, arma a due mani (fucile a pompa, mitra, fucile da cecchino); si può tuttavia portare solo una seconda arma con sé. Scenario tipo: un pezzo di stronzo vi ha inchiodato dieto un riparo, gli tirate il glaive ma il bastardo è fuori portata, gli sparate con la pistola ma è troppo lontano per fare del danno significativo, la vostra seconda arma è lo sfizioso fucile a pompa che a quella distanza si mostra inutile, non potete muovermi perché il maledetto ha tale potenza di fuoco da stecchirvi all'istante. Cosa fare? Ci si guarda un pò in giro in prossimità dei cadaveri di qualche precedente meno-bastardo da poco fraggato e, senza abbandonare la copertura, si lancia il glaive per raccogliere un simpatico mitragliatore; il glaive fedelmente ce lo riporta e finalmente potremo spacciare il tenace bastardo di prima con l'arma più corretta. Volendo si possono anche lanciare delle granate ma credo di averlo fatto una o due volte in tutto il gioco e solo perché volevo usarle. Uno dei temi portanti è l'evoluzione del personaggio, a ogni capitolo l'infezione ci regala nuovi poteri e utilizzarli dà senso al gioco e grande piacere: è il primo gioco del genere dove il concetto di poteri sia così perfettamente implementato nella sfida. Il glaive è una libidine: giustamente i programmatori hanno tenuto alto il livello di gore e così è possibile utlizzarlo per mozzare arti, teste o troncare in due corpi. Sembra di tornare ai bei tempi di gravity-gun e sega circolare. Tempo delle cose no-no. Quattro anni di programmazione avrebbero dovuto portare un gioco impeccabile: magari non bello, magari stupido, ma tecnicamente impeccabile; invece ci sono dei difetti inaccettabili. I controlli per esempio: non è vero che i controlli siano mal fatti, sono però sicuramente imprecisi; bisogna prenderci realmente la mano, specialmente è necessario capire e sfruttare i difetti nella loro realizzazione: avere cover e dodge sullo stesso tasto, come in Gears, ogni tanto porta il protagonista a compiere l'azione sbagliata, come in Gears, o più correttamente l'azione non desiderata dal giocatore. Tuttavia in Dark Sector c'e' stupidità nelle routine di interfaccia con l'ambiente, non è raro che quello che sembrerebbe un posto perfetto per appostarsi sia un punto dove i programmatori non abbiano programmato tale possibilità; l'interazione con l'ambiente è limitatissima: potendo sfruttare un arma come il glaive sarebbe stato il minimo poterlo lanciare anche contro oggetti per ottenere risultati, il motore grafico di Dark Sector non è l'havok ma è troppo limitato per i nostri giorni. Altro punto dolente è il corpo a corpo: qui sì che i controlli sono uno schifo; con il nostro grosso glaive possiamo anche improvvisare un combattimento ravvicinato all'arma bianca, e con il passare del gioco si riesce a prendere la mano anche qui riuscendo a farlo utilmente, all'inizio tuttavia l'imprecisione e la goffaggine del protagonista rendono ogni scontro ravvicinato un suicidio. Dark Sector, come dicevamo, è molto gore: sono disponibili tutta una serie di finisher/fatality ravvicinate con belle animazioni di morte per il nostro avversario; il gameplay ci spinge a metterla sul personale in molte circostanze, tuttavia la fase intermedia tra il lavorarsi un nemico da lontano con il glaive e poi avvicinarsi per finirlo faccia a faccia è indecente: dare un colpo di glaive senza lanciarlo a un nemico non ancora pronto per essere finito non ottiene risultati. Certo che ottiene risultati, al secondo, terzo colpo lo vedremo pronto per la finisher quindi sicuramente gli abbiamo inflitto del danno: non ci sono però animazioni a confermarlo. Sembra di giocare a un vecchio mmorpg: tra il colpente e il colpito c'e' relazione solo numerica, niente di visuale. Una mancanza imperdonabile. Tecnicamente Dark Sector offre molti momenti di bellezza visuale, manca di originalità negli scenari ma sono belli: l'animazione è fluida anche se il motore grafico mostra il fianco a una critica che, pur non parlando di rallentamenti, dimostra con facilità di comportarsi meglio al chiuso piuttosto che all'aperto. L'altro grande no-no di Dark Sector è il multiplayer: personalmente non ce l'avrei messo, sono contrario all'implementazione di modalità multiplayer solo riempitive e prive di reale utilità (come quella di The Darkness per dirne una); il multiplayer di Dark Sector non è malaccio nelle sue modalità, solitamente si gioca impersonando il super protagonista contro un esercito di comparse e può essere divertente in un senso e nell'altro: è fatto però malissimo, mancano tutte le safety tipiche di questi sistemi, la gente si disconnette in continuazione senza penalità, i punteggi sono dubbissimi, i round spesso terminano per qualcosa che succede lontanissimo dal proprio punto di respawn senza il nostro minimo intervento, c'e' grande confusione nell'identificare i propri alleati dai nemici, non c'e' una mappina o un segnale di sorta per spiegare dove sia l'azione e ci si trova a girare per la mappa senza capire dove andare o dove sia il combattimento. Potrei andare avanti: un multiplayer penoso, programmato con pigrizia e fretta; il futuro di Dark Sector, se ne avrà uno, potrà p
assare solo attraverso grossi cambi all'interno della dirigenza in D3 o passando di proprietà. Nota finale: nei negozi ho trovato Dark Sector a 65 euro; io l'ho comprato su Play, nuovo, a 49 euro spedizioni comprese. L'edizione inglese ha al proprio interno anche quella italiana, evidentemente per l'europa ne hanno fatto una sola: l'unica differenza è nella copertina, e quella inglese è più bella.
assare solo attraverso grossi cambi all'interno della dirigenza in D3 o passando di proprietà. Nota finale: nei negozi ho trovato Dark Sector a 65 euro; io l'ho comprato su Play, nuovo, a 49 euro spedizioni comprese. L'edizione inglese ha al proprio interno anche quella italiana, evidentemente per l'europa ne hanno fatto una sola: l'unica differenza è nella copertina, e quella inglese è più bella.
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